L’apertura della crisi di governo agli inizi di agosto si è trasformata in un vero e proprio boomerang per Matteo Salvini. Il ritorno alle urne è ormai una chimera dopo che ieri il secondo giro di consultazioni al Colle ha certificato l’esistenza di una nuova maggioranza, questa volta giallo rossa, per un Conte bis. Anche il tentativo di ricucire con l’ex alleato Di Maio non è andato a buon fine. Il risultato è nei fatti: la Lega torna all’opposizione mentre Salvini dovrà fare gli scatoloni al Viminale.
Sondaggi politici Ipsos: la Lega perde consensi
L’azzardo del Capitano sta già dando i suoi primi, amari, frutti. Alcuni istituti demoscopici sondano la Lega in caduta libera (Winpoll). Altri vedono un calo del gradimento degli italiani in Salvini. È il caso di Ipsos che, in un sondaggio realizzato tra il 26 e il 27 agosto per Il Corriere della Sera, evidenzia come il segretario del Carroccio abbia perso quell’aura di invincibilità che lo avvolgeva prima dell’apertura della crisi di governo.
Sondaggi politici Ipsos: crolla il gradimento di Salvini
Basta leggere i numeri: a luglio Salvini riscuoteva un indice di fiducia pari al 51%, dietro solo al premier Conte e al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un mese dopo il gradimento è crollato al 36%, quindici punti in meno. Anche gli altri protagonisti della crisi agostana perdono consenso, ma non come il segretario leghista. Il capo dello Stato e Conte godono ancora della maggioranza dei consensi (57% e 52%). Luigi Di Maio paga l’alleanza con il Carroccio e scende di quattro punti al 28%. Rimane stabile al 23% invece Nicola Zingaretti, il probabile futuro alleato del capo pentastellato.
Sondaggi politici Ipsos: 43% italiani per un esecutivo
A spiegare il calo del gradimento di Salvini è un altro dato: il 49% degli intervistati afferma che “lo scontro politico mette in difficoltà i conti del Paese ed espone l’Italia a gravi rischi”. Appena il 17% ritiene la crisi un bene per l’Italia. Inoltre il 43% si schiera a favore della formazione di un esecutivo contro un 33% che vuole andare al voto subito come nei desiderata dell’ormai ex inquilino del Viminale.
Insomma, Salvini sembra aver interpretato male il volere della maggioranza degli italiani oltre a non aver fatto bene i conti in Parlamento. Una miopia che in politica si paga a caro prezzo.
Nota metodologica
Allegata all’immagine.
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