Oggi sembra che le brave persone siano circondate da ignoranza, disfattismo, pessimismo, negazionismo e violenza. Eppure nell’area C di Milano esistono ancora ragazzi cittadini del mondo, che si oppongono all’avanzare delle armate (s)fasciste. Il mantra di questi ragazzi è passione, content marketing ed empatia. Leggerli è una ventata d’aria fresca. Ho deciso di farlo con Ario, un quarantenne operaio saldatore di porto Marghera con la terza media. Ecco una trascrizione.
«E come si paga tutta ‘sta roba?» domanda Ario.
«Non essere venale.»
«Ma lascia stare le vene, dico proprio come fa questa tizia a pagarsi ‘sta roba se ha solo una Bic e un quaderno. Cazzo è, la McGyver dell’Alpitour?»
«Avrà i suoi metodi. Il punto è la passione e-
«Le scarpe sciccose, sì.»
«Vabbè, proseguiamo.»
Mostro la foto di Mattia, un ragazzo che dice di vivere l’attimo.
«Sì beh, con ‘sto sguardo non gli chiederei di pianificarmi i turni.»
«Ariooo…»
«Dai, guardalo, è tipo quello che abbiamo conosciuto nel ’97 a Preganziol che si mangiava i bicchieri, come si chiamava?»
«Francesco.»
«Eccolo! Te lo ricordi!? “Mi vivo l’atimo” diceva, e giù a sgranocchiare calici. Era finito a rapinare bancomat, poi era successo un casino perché andando sul luogo di lavoro si era intrattenuto con una trans ed erano esplosi con tutta la macchina.»
«Comunque i pantaloni di lana sono di Bottega Veneta.»
«Eh, la somma massima prelevabile al bancomat è una scocciatura.»
«Non penso intendesse quello, quando parlava di regole.»
«Vabbè, comunque mi piace il suo modo di pensare. Libertà, istinto e arresti domiciliari.»
«A me sembra una brava ragazza.»
«Le migliori. Nicole te la ricordi? A sedici anni visetto dolce, occhi grandi, voce gentile e una sparachiodi.»
«ANDIAMO AVANTI.»
«Sembra la biografia delle tizie su Tinder, hai presente?»
«No.»
«Foto delle vacanze copiate dalla Ferragni, amano tutte viaggiare, il buon vino, la buona musica. Cioè, non è che mi aspetto tu adori star sequestrata in uno scantinato a bere tavernello e ascoltare le cover band di Vasco, ma che palle, oh.»
«Questa dice che camminare fa parte della nostra natura.»
«Vedi? Quando non hai niente da dire ribadisci l’ovvio.»
«Costume Missoni e collana Givenchy.»
«Quella sul cane? Bella.»
«NONONONO FERMA, ferma tutto: voglio sapere tutto sugli zingari vietnamiti.»
«Fammi andare avanti, è lunga.»
«Sei pazzo? Cioè, le possibilità di sottotrame sono infinite. Mya Luanna versione Caldèras che mi ruba le pentole di rame della bisnonna dopo un’orgia di sette ore?»
«Mya Luanna è thailandese.»
«Sempre amore lungo lungo è! Oppure… cioè, immagina la scena di Apocalipse now. Invece della cavalcata delle valchirie, Kalashnikov di Bregovic. Gli elicotteri che arrivano e sotto ‘sti vietnamiti che strillano hey babutzi e rispondono al fuoco uscendo missili terra aria rubati ai nazisti.»
«Posso andare avanti?»
«Madonna che palle, io volevo gli zingari vietnamiti.»
«Come sarebbe “che palle”!? È la vita dei cittadini del mondo! Scusa, tu sei andato in Australia a fare il cameriere? Hai nuotato con le mante? Hai fatto un rituale in un tempio indu?»
«No, nel tempo libero prediligo delinquere e accoppiarmi.»
«È per questo sei rimasto superficiale e ignorante.»
«…e le condotte di gas non esplodono.»
«Ha mantenuto la sua integrità nonostante avesse aperto i suoi orizzonti. Secondo te che significa?»
«Sarà è tipo Manuel Fantoni sul cargo battente bandiera liberiana.»
«Qui non si capisce se ha imparato ad apprezzare abiti di Proenza Schouler e scarpe Jimmy Choo?»
«Possibile, possibile. Bè, è stato istruttivo, adesso accompagnami in garage che sistemiamo quel catorcio di macchina.»