Diritti dei bambini: quali sono e quando si acquisiscono

Diritti dei bambini: quali sono le fondamentali garanzie riconosciute a livello internazionale sul piano intellettuale, educativo, sociale e morale.

Diritti dei bambini: quali sono e quando si acquisiscono
Diritti dei bambini: quali sono e quando si acquisiscono

Vediamo di seguito quali sono e quando si acquisiscono i cosiddetti “diritti dei bambini”, vale a dire quelle tutele che specifici atti giuridici internazionali hanno inteso prevedere, per garantire un’infanzia felice ai bambini di ogni paese del mondo.

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Diritti dei bambini: la normativa fondamentale

Il fondamento di tali diritti dei bambini è legato al 1959, data della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 1989 integrata sempre dall’ONU, con la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. In questi documenti sono elencati i fondamentali diritti dei bambini, affinché siano tutelati e sia garantita loro un’infanzia positiva ed una crescita e formazione efficace. L’obiettivo primario è insomma garantire piena dignità anche a coloro che vivono la fase dell’infanzia. Ciò che preme sottolineare è che tali diritti sono acquisiti da tutti i bambini nel mondo, senza alcuna distinzione tra Stati, per il solo fatto di essere bambini.

Infatti, tale normativa sancisce che a tutti i bambini devono essere riconosciuti tutti i diritti affermati nella “Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo”. Ciò significa, come accennato, che la nazionalità è irrilevante e che la dichiarazione si rivolge a tutti i bambini, espressamente. Un importante diritto sancito internazionalmente, è quello di essere protetto e avere possibilità e facilitazioni per crescere in modo sano, dal punto di vista fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale. Nelle norme internazionali troviamo quindi l’affermazione dei principi di libertà e di dignità anche per i bambini.

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Inoltre, è sancito il diritto ad avere un nome ed una nazionalità (senza restare quindi apolidi) e a vivere in modo esente da minacce di qualsiasi tipo. Insomma si tratta della garanzia di poter vivere in un ambiente di affetto e sicurezza materiale e morale, se possibile con i propri genitori. Per sicurezza, si intende ad esempio il fatto che la madre abbia tutte le cure mediche e le protezioni sociali necessarie.

Al bambino deve essere assicurato il diritto a mangiare, avere una casa, divertirsi praticando attività diverse, anche in compagnia di coetanei, e ad avere cure mediche idonee. I documenti internazionali sanciscono anche che se il bambino ha minoranza fisica, mentale o sociale è obbligatoriamente destinatario di un trattamento, un’educazione e cure speciali secondo le necessità del caso concreto.

È sancito anche il dovere degli Stati di concedere sussidi alle famiglie numerose, per mantenere i figli, nonché per consentire loro di andare a scuola (ed alle elementari la frequenza scolastica deve essere gratuita). In altre parole, circa i diritti dei bambini, la responsabilità dell’educazione del bambino spetta anzitutto ai genitori, ma di seguito anche sulla società e sugli Stati. Il bambini debbono anche essere protetti da forme di negligenza, di crudeltà o di sfruttamento. E dev’essere vietato il lavoro fino a che il minore non raggiunga un’età idonea. Non meno rilevante è il diritto ad essere protetti da ogni discriminazione razziale, religiosa o di altro tipo.

In conclusione, vediamo come, sotto moltissimi aspetti, i diritti dei bambini siano ufficialmente sanciti attraverso documenti di diritto internazionale, cui gli Stati debbono ricordare sempre di prestare attenzione.

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