In arrivo controlli preventivi sulla erogazione degli assegni familiari: l’Inps grazie ad un’apposita piattaforma incrocerà i dati reddituali dei richiedenti controllando a monte il diritto a ricevere gli ANF.
Assegni familiari: come funzionano i controlli?
L’obiettivo principale dei controlli che verranno messi in campo dall’ente previdenziale, chiaramente, è quello di evitare che gli assegni vengano erogati a nuclei familiari a cui in realtà non spetterebbero. Fino ad oggi poteva capitare che l’assegno venisse erogato anche se non spettante poiché la comunicazione dei dati reddituali era precedente a quella della verifica.
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In pratica, si comunicavano i dati relativi al reddito del nucleo ma la verifica scattava solo dopo i conguagli al datore di lavoro e la dichiarazione dei redditi. Dunque, l’ente si trovava a dover richiedere indietro gli importi che fino a quel momento erano stati percepiti indebitamente: una procedura che si rivelava molto difficile nella maggior parte dei casi.
Cosa cambierà adesso?
L’Inps ha scelto di modificare il protocollo relativo ai controlli agendo in particolare su questo punto: in pratica, adesso i controlli non saranno soltanto successivi all’erogazione degli assegni familiari ma anche e soprattutto preventivi. Cioè si attiveranno in fase di richiesta. In tal modo, dovrebbe essere più semplice per l’Inps individuare le discrepanze tra i redditi dichiarati e quelli realmente percepiti: nell’anno di esordio delle nuove modalità di controllo, l’Inps si avvarrà delle banche dati dell’Agenzia delle Entrate.
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In sostanza, sarà monitorata la posizione di chi richiede gli assegni familiari in Anagrafe Tributaria. Detto ciò, i controlli saranno anche successivi all’erogazione degli ANF come attualmente previsto. Innanzitutto si verificheranno i dati contenuti nelle dichiarazioni dei redditi, per verificare la correttezza dell’importo erogato, in secondo luogo saranno controllati anche i conguagli effettuati dai datori di lavoro, per far emergere quei casi in cui gli importi comunicati all’ente non siano quelli corretti.
I controlli nei termini così descritti dalla stessa Inps cominceranno nel giro di pochi mesi: l’ente, in concerto all’Agenzia delle Entrate, par di capire, comincerà a vagliare i dati comunicati in relazione all’anno di imposta 2017.
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