Sono principalmente due i fattori scatenanti l’influenza nel mese di settembre: la prima causa è psico-emotiva ed è determinata sovente dal rientro delle vacanze, ovvero da una situazione di relax, preceduta da una condizione di stress e affaticamento e seguita da sensazioni di malinconia e sbalzi umorali (il ritorno alla quotidianità non è quasi mai piacevole). La seconda motivazione è invece ambientale e dipende prevalentemente dagli sbalzi di temperatura, che soprattutto nel mese di settembre, possono essere “fatali”.
Influenza settembre 2019: quali sono i sintomi
Il periodo influenzale vero e proprio, è da precisare, parte dal mese di ottobre e termina nel mese di aprile. A settembre, pertanto, l’influenza che si può contrarre dovrebbe presentare i classici sintomi (mal di gola, raffreddore, tosse, temperatura corporea sopra i 38 gradi), seppur di lieve entità. Che sia per uno sbalzo di temperatura ambientale (o umano, causato ad esempio dall’uso del condizionatore) o per una condizione psicologica di vulnerabilità, il nostro sistema immunitario è reso deficitario dalle situazioni di stress createsi prima della vacanza anche se attenuate dal riposo durante le vacanze. In poche parole: siamo più vulnerabili agli attacchi esterni. Sintomi e rimedi, tuttavia, non differiscono un granché da quelli della classica influenza stagionale. Considerando anche che si può contrarre il virus e non accusare febbre, ma solo alcuni dei sintomi sopraccitati. Si tratta della cosiddetta parainfluenza, che può durare massimo 2-3 giorni negli adulti o qualche giorno in più nei bambini.
Influenza settembre 2019, quanto dura
Generalmente la durata totale di un’influenza, comprensiva del suo decorso, è di 7 giorni in un adulto e di 10 giorni in un bambino (minore è la durata nei casi di parainfluenza, come abbiamo visto sopra). Terminato questo lasso di tempo, si conclude anche il periodo di convalescenza e ci si può considerare guariti (ovviamente se i sintomi sono spariti da qualche giorno).
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Come curare l’influenza
Se si è influenzati, la prima cosa da fare è evitare rischi di contagio, quindi cercare di “non attaccarla agli altri”. La cura verso se stessi può avvenire in diversi modi, sia naturali, sia medicinali. È bene sapere però che l’influenza, specialmente nei suoi casi più lievi, è meglio che faccia il suo percorso fino al termine, sfumando con il passare del tempo, visto che si conclude spontaneamente. Se proprio si sta male si può prendere un antipiretico, mentre gli antibiotici sono sconsigliati, a meno che non siano stati prescritti da un medico a seguito di condizioni particolari.
Di maggior sostegno possono essere i classici fumi, per liberare le vie respiratorie, e l’assunzione di molti liquidi: acqua soprattutto, ma anche tè e tisane vanno bene. Altro alimento che non può mancare è il brodo di pollo, che aiuta a darci forza e influisce positivamente su muco e catarro. In caso di evidente spossatezza, anche il consumo di frutta secca può aiutare.
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