Il governo PD-M5S ha visto la luce: dopo aver sciolto la riserva sull’incarico, Conte ha presentato la lista della squadra dei ministri del governo giallorosso. Tutti accettati, senza richiesta di cambi. Giovedì 5 settembre la squadra di governo ha giurato sulla Costituzione e tra lunedì e martedì si vota per la fiducia. Nonostante si prospettino maggioranze risicatissime (in particolare al Senato), c’è anche un altro fronte da tenere in considerazione: quello delle commissioni parlamentari.
Sono queste il vero motore dell’azione legislativa, dove nascono i disegni di legge. La composizione delle commissioni, non dipendendo dal cambio di colore del governo, è rimasta inalterata (e lo sarà fino a metà legislatura). Proprio la Lega – che si è chiamata fuori dall’esecutivo innescando la crisi di governo – potrebbe adottare le più disparate pratiche ostruzioniste in sede di Commissione.
Così viene descritta la sua funzione riguardo all’iter di formazione e proposta di legge, attraverso l’articolo 72 della Costituzione: “Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale”.
Il navigato Roberto Calderoli è stato interpellato dall’Agi proprio sugli scenari per questo esecutivo, e ha voluto riaffermare che “a parte la sessione di Bilancio, dove abbiamo i presidenti delle commissioni Bilancio alla Camera e Finanze al Senato, su qualunque tipo di provvedimento è facile mettere in crisi il governo”.
Anche Borghi – presidente della Commissione permanente per il Bilancio alla Camera dei Deputati – affermò via tweet: “ricordo a chiunque sognasse governi alternativi che i presidenti di commissione non decadono”. Un chiaro avvertimento, insomma, sul piano della Lega per frenare l’attività di un esecutivo con maggioranza alternativa a quella gialloverde.
Governo PD-M5S: le commissioni della Lega
La Lega è riuscita ad ottenere la presidenza di una serie di commissioni parlamentari assolutamente centrali. Alla Camera, il carroccio gestisce Bilancio (attraverso Claudio Borghi), Ambiente e Lavori pubblici, Trasporti e Telecomunicazioni, Attività produttive e Lavoro.
Al Senato, i leghisti presiedono le commissioni di Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, Finanze e Tesoro, Istruzione e Agricoltura.
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