Il governo Conte bis ha superato la prova del voto di fiducia alla Camera. La fiducia è passata con 343 sì su un totale di 609 presenti di cui 3 astenuti.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dunque incassato la fiducia sostenuto della maggioranza composta da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali.
La giornata:
Il discorso di Conte si è soffermato, oltre che sulle politiche che il governo dovrà affrontare nel suo percorso, anche sullo stile da mantenere e sull’utilizzo dei toni: “Useremo un lessico più consono e rispettoso”.
La replica dello stesso Conte, nel tardo pomeriggio, non priva di affondi e di riferimenti polemici alle opposizioni, è stata continuamente interrotta dai parlamentari delle forze di opposizione che hanno fatto sentire la loro voce dissentendo a più riprese rispetto alle parole del presidente del Consiglio e costringendo in più occasioni il presidente della Camera Roberto Fico ad intervenire per richiamare gli stessi deputati. In uno dei passaggi più polemici rivolti alla Lega Conte ha dichiarato: “Volevate andare a elezioni per avere più poltrone?”.
A stretto giro di posta arriva il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Bene il presidente Conte e la fiducia alla Camera. Un altro passo in avanti per cambiare l’Italia e renderla più verde, giusta e competitiva”.
Voto di fiducia governo Conte bis, la situazione tra Camera e Senato
La compagine di governo può contare su una ampia maggioranza.
Sempre diversa la situazione in Senato dove spesso in passato i governi hanno faticato e non poco a tenere in piedi dal punto di vista numerico le maggioranze. In questo caso sono necessari, teoricamente, almeno 161 voti.
Il governo M5S-Pd-LeU parte dai 107 senatori iscritti al Movimento 5 Stelle più i 51 del Pd a cui dovrebbero aggiungersi circa una decina di voti. Possibile, nella votazione prevista domani martedì 10 settembre 2019 in Senato, l’astensione di Gianluigi Paragone dei 5 Stelle e di Matteo Richetti entrambi contrari all’alleanza che compone la base dell’intesa del governo giallo-rosso. Bisognerà attendere il responso definitivo per avere certezza dei numeri.
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