Bonus 80 euro 2020 sotto gli 8 mila euro, il piano del nuovo governo
Dalla possibile abolizione a un eventuale aumento: quale destino per il bonus 80 euro nel 2020? Ecco il piano del nuovo esecutivo.
Ci sono delle importanti novità in merito al bonus 80 euro. Con le iniziali proposte di conversione (in detrazione fiscale) o perfino cancellazione, ai tempi del governo giallo-verde, con il nuovo esecutivo le cose sembrano destinate a un capovolgimento di fronte. E quindi, invece della abolizione del bonus Renzi, quest’ultimo potrebbe essere perfino esteso. Ed è proprio in questa direzione che il nuovo governo starebbe pensando di operare in merito al taglio del cuneo fiscale, assottigliando così la differenza tra il lordo e il netto. L’estensione della platea di beneficiari potrebbe quindi riguardare anche quei soggetti che percepiscono meno di 8.000 euro annui.
Bonus 80 euro verso l’estensione nel 2020?
L’anticipazione deriva da un articolo scritto da Roberto Petrini sul quotidiano Repubblica. Nella nuova Manovra, la cui priorità resta scongiurare l’aumento dell’Iva, ci sarà spazio anche per quei 5 miliardi finalizzati alla riduzione della pressione fiscale in busta paga. Secondo Petrini “si tratterà di fare un’operazione, definita robusta e ad ampio spettro, che prevede di estendere (non di cancellare come voleva la Lega) gli 80 euro anche a coloro che erano rimasti esclusi dal provvedimento varato da Renzi nel 2014”. Si ricorda infatti che il bonus Renzi spettava originariamente solo a quei dipendenti che in busta paga percepivano all’anno tra gli 8.000 e i 26.000 euro con la conseguenza che se il reddito annuo fosse risultato inferiore agli 8 mila o superiore ai 26 mila (poi portati a 26.600, ma in versione parziale) il bonus sarebbe stato sottratto così com’era stato erogato. Da questa soluzione, però restavano fuori i redditi bassi, quelli cosiddetti incapienti a livello fiscale, nonché quelli che guadagnavano tra i 26 mila euro e i 35 mila euro, verso il ceto medio.
Bonus Renzi ampliato: i nuovi beneficiari
La misura costa 10 miliardi all’anno, ma con risorse aggiuntive la platea dei beneficiari potrebbe essere estesa. L’erogazione potrebbe così essere ampliata anche a chi percepisce meno di 8.000 euro, mentre per quelli che guadagnano cifre superiori a 26 mila euro l’intervento dovrebbe riguardare un’apposita detrazione fiscale, “probabilmente decrescente”. Per chi arriva a percepire fino a 55 mila euro annui, invece, le novità sul bonus 80 euro sono appese alla possibilità di integrare nuove risorse e quindi, al momento, appese praticamente a un filo.
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