Insieme a Quota 100, il reddito di cittadinanza è stata una delle misure più significative dal punto di vista sostanziale e simbolico approvate dal Governo Conte e promosse dalla maggioranza al’epoca composta da Movimento 5 Stelle e Lega. Il cosiddetto governo giallo-verde, col decreto n. 4/2019, ha introdotto la misura di contrasto alla povertà che con la figura dei navigator e mettendo al centro le funzioni del Centro per l’Impiego intende accorciare la distanza tra domanda e offerta di lavoro. Una misura di contrasto alla povertà su cui, politicamente, i 5 Stelle hanno molto investito in questi ultimi anni.
Reddito di cittadinanza, le parole di Conte e Di Maio
Quale sarà il destino del reddito di cittadinanza? A porsi la domanda, all’indomani della nascita del governo Conte bis, sono i cittadini che beneficiano della misura e coloro che hanno intenzione di farne richiesta. Dalle prime uscite di autorevoli esponenti del governo e del M5S sembrano assenti i rischi che tale misura venga abolita o abrogata. Semmai potrà essere oggetto di modifica o revisione.
A fare diretto riferimento al RdC è stato di recente anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il quale il RdC va implementato e monitorato. Secondo la visione del presidente del Consiglio la misura “non deve avere finalità assistenziale ma deve servire a recuperare al circuito lavorativo persone esiliate, emarginate”.
Nella stessa direzione le parole pronunciate da Luigi Di Maio nel corso della trasmissione DiMartedì in onda su La7. “Sono stato il ministro del Lavoro che ha fatto il decreto dignità, il reddito di cittadinanza, Quota 100 e questi provvedimenti non si toccano”.
Le priorità del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo
Nunzia Catalfo è colei che ha preso il posto di Di Maio al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In un suo recente post su Facebook dopo la fiducia incassata da parte dell’esecutivo il ministro Catalfo ha scritto: “Ci aspettano sfide grandi ed importanti per dare all’Italia un mercato del lavoro sempre più inclusivo e all’avanguardia, nel rispetto della Costituzione e dei diritti dei lavoratori. Da Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali mi impegnerò quotidianamente perché ciò accada”.
Oltre ad un passaggio sul “salario minimo” e sulle altre priorità che dovranno caratterizzare l’azione del governo, Catalfo parla di “Reddito di Cittadinanza” e “Quota100”. Ecco le sue parole: “restano. Entrambe le misure possono essere migliorate ma non sono in discussione. Dobbiamo lavorare con sempre maggiore forza sul potenziamento delle politiche attive e dei Centri per l’Impiego. È un lavoro complesso ma lo faremo con la forza e l’abnegazione che ci contraddistinguono”.
La chiosa finale riguarda l’azione della sua forza politica di riferimento “Come MoVimento 5 Stelle, abbiamo sempre sostenuto che “nessuno deve rimanere indietro”. Lungo questa direttrice continueremo a muoverci per il bene di cittadini e famiglie”.
Catalfo ha sempre difeso il Reddito di Cittadinanza. In una sua recente uscita, a proposito della misura, ha spiegato: “ha avuto bisogno di tempi più lunghi per entrare a regime, ma arriveranno i risultati”. Per Cataldo il RdC è “un’opportunità e che d’ora in poi dovremo cercare il modo di farlo funzionare e parlare con il mondo del lavoro sempre di più”.
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