Il governo giallorosso ha appena incassato la fiducia delle Camere ma già nelle prossime settimane dovrà prendere importanti decisioni in vista della Legge di Bilancio 2020.
Legge di Bilancio 2020: nota al DEF entro fine settembre
Entro fine mese, l’esecutivo di Giuseppe Conte dovrà mettersi a lavoro per redigere la NaDef, ossia la Nota di aggiornamento del Documento di economia e Finanza. L’importante dossier deve essere varato entro il 27 settembre. Con tutta probabilità, una prima bozza di Legge di Bilancio 2020 sarà presentata dal premier al prossimo Consiglio Europeo che si terrà a Bruxelles il 17 e il 18 ottobre. La maggiore questione che Conte dovrà affrontare a faccia a faccia con l’Europa – che stavolta potrebbe concedere all’Italia dei margini di manovra più ampi rispetto al passato più o meno recente – riguarda i termini con cui si vorrà evitare l’aumento automatico dell’Iva: è necessario reperire 23 miliardi di euro.
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Riduzione delle tasse e taglio del cuneo fiscale
Posto che scongiurare l’aumento dell’Iva sia in questo momento l’obiettivo principale della compagine governativa, come si evince dalle prime uscite del Presidente del Consiglio, tra le priorità della Legge di Bilancio 2020 c’è, innanzitutto, il taglio del cuneo fiscale. Il punto programmatico, sposato in particolare dal Pd, dovrebbe consistere in una riduzione delle tasse sul lavoro che permetta di diminuire – leggermente – la differenza tra stipendio lordo e netto dei dipendenti. Dove prendere le risorse per foraggiare tale misura? È stato lo stesso Conte a dirlo: il taglio del cuneo fiscale sarà finanziato dal riordino delle tax expeditures, dalla lotta ai cosiddetti grandi evasori, il tutto condito da un indirizzo generale della spending review, sempre sperando che lo spread continui a calare. Ipotizzabile anche un intervento volto alla riduzione delle tasse se proseguirà la discesa dello spread e, quindi, la diminuzione degli interessi sul nostro debito pubblico.
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Pensioni: Quota 100 non si tocca?
“Quota 100 non si tocca”, soprattutto nel senso che “non si ritornerà alla Legge Fornero”, sottolinea ogni volta che ne ha occasione Luigi Di Maio. Tuttavia, visto che al piano di pensionamento anticipato hanno aderito meno lavoratori di quanti inizialmente messi in conto (stessa situazione per il Reddito di Cittadinanza), anche le risorse stanziate per la misura potrebbero essere dirottate in chiave anti-aumento dell’Iva. Insomma, nonostante le rassicurazioni del capo pentastellato, il destino di Quota 100 è tutt’altro che certo: appare sempre più probabile che con il Conte bis non arrivi il rinnovo alla scadenza fissata al 2021.
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