Le risposte di coloro che hanno partecipato al nostro sondaggio online sono piuttosto chiare, questo governo giallo-rosso non ispira fiducia. Solo il 39% ne nutre, molta nel 10,8% dei casi, abbastanza nel 28,2%.
La grande maggioranza di fiducia non ne ha, il 46,4% non ne ha nessuna, il 13,5% solo poca.
È del resto questo un dato in linea con quanto rilevato dalla gran parte degli altri istituti.
E non è un caso che solo il 18,9% pensa che il governo durerà fino alla fine della legislatura. Per il 24,1% invece cadrà entro un anno, e per il 13,1% addirittura prima di Natale.
C’è poi un 9,7% che pensa che non arriverà comunque al 2022, mentre per il 20,8% attenderà di far eleggere il successore di Mattarella in quell’anno.
A livello di intenzioni di voto in realtà le forze della nuova maggioranza hanno un consenso che arriva al 44,5%, che non è poco.
Si tratta della somma del 23% del PD, del 19,8% del Movimento 5 Stelle e del 1,7% di Sinistra Italiana.
Tuttavia non tutti gli elettori di questi partiti, soprattutto del M5S, hanno fiducia nel governo.
Movimento 5 Stelle che tra l’altro risulta in questo caso sotto il 20%, contrariamente a quanto rilevato da altri istituti nei loro sondaggi elettorali. Solo Emg lo vede sotto questa soglia come noi
La Lega invece è su livelli uguali o di poco superiori alle europee. Al 34,9%, in calo sicuramente rispetto al periodo precedente all’estate, ma meno di quanto appare in base ad altri sondaggi.
È in crisi nera Forza Italia, solo al 5,1%, anche a causa del 0,6% di Cambiamo di Toti. Continua invece il periodo positivo di Fratelli d’Italia, al 7,9%.
Oltre al partito di Toti abbiamo sondato un’altra nuova forza, Siamo Europei di Calenda. Esordirebbe con un 1,8%, che assorbirebbe forse più consensi da +Europa che dal PD. +Europa infatti è vista in discesa al 1,2%.
Sempre bassi la Sinistra e i Verdi, all’1,7%. Mentre i comunisti di Rizzo rimangono all’1%.
Sondaggi elettorali TP: gli italiani non vorrebbero cambiare la linea Salvini sull’immigrazione
Abbiamo anche chiesto se la linea dura sull’immigrazione di Salvini sarebbe da modificare o meno. Sul punto emerge che più del 60% degli intervistati vorrebbe che tutto rimanesse in gran parte come è ora.
Il 41,2% è contrario a ogni cambiamento, il 19,1% vorrebbe modificare solo alcuni dettagli. Solo il 23,7% vorrebbe voltare pagina completamente, il 15,8% in gran parte.
Riguardo all’economia, le idee sulla possibile maggiore flessibilità concessa dalla UE sono discordanti.
Se un 35,3% ritiene potremo goderne perché più autorevoli, per il 24,6% sarà concessa solo in cambio di una minore sovranità.
C’è anche un 10,8% che pensa che sì, ci sarà più flessibilità, ma che non sarà benefico aumentare deficit e debito.
il 18,1% invece pensa che non ci sarà concesso nulla da un’Europa ancora troppo rigida. Pensa lo stesso un altro 5,3%, che però di questo no si rallegra. Sarebbe evitato un ulteriore incremento del debito
Infine Quota 100. Un tema scottante ed attuale. Secondo il 18,6% il governo potrebbe abolirla, e farebbe anche bene, mentre un 29,4% teme questa evenienza. Una percentuale molto simile, il 29,1%, spera ugualmente che non ci sia alcuna abolizione e pensa che in effetti non avverrà.
Il 14,3% crede che invece sì, sarebbe giusto abolire quota 100, ma non sarà fatto.
Il sondaggio è stato realizzato con metodo CAWI su 3000 intervistati
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