Sono in vista rilevanti novità in tema di Tari, ovvero la tassa sui rifiuti. Vediamo allora cosa succederà a partire dai prossimi mesi e quali cambiamenti sono attesi in riferimento al calcolo della tassa.
Tari 2: il contesto di riferimento e le novità in arrivo
Secondo le indicazioni fornite dal MEF (Ministero Economia e Finanze), la tassa Tari è da intendersi come il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti; ed è dovuto da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi. A breve, come accennato, il regime normativo della Tari cambierà radicalmente, tanto da potersi parlare di Tari 2.
È stabilito che entro la fine di quest’anno, sarà attivo il nuovo metodo tariffario, non più prefissato dai Comuni, bensì dallo Stato a livello nazionale. Il soggetto artefice di questo cambiamento sarà l’Arera, ovvero l’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente, che ha definito i criteri cui i Comuni dovranno fare riferimento ed adeguarsi per applicare la nuova Tari 2 nei confronti dei cittadini, a partire dal biennio 2020-2021.
In base a questa sinergia Arera-Comuni, questi ultimi dovranno produrre i provvedimenti con cui conformarsi alla nuova Tari 2 e faranno obbligatorio riferimento al nuovo tariffario ideato da Arera, che – secondo le tempistiche – dovrà essere emesso entro ottobre. Sulla base di ciò, i Comuni si attiveranno per definire i propri piani finanziari e aderire formalmente alle nuove tariffe già a partire dal prossimo anno.
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I contenuti della nuova Tari
La Tari 2 sarà, almeno secondo le intenzioni dei promotori, una tassa molto più trasparente ed orientata al miglioramento del livello dei servizi pubblici. La finalità basilare è quella di approntare un metodo tariffario legato a parametri uniformi, al fine di evitare finalmente le disuguaglianze territoriali tra Comuni diversi.
Le tariffe della Tari 2, in particolare, non potranno essere innalzate se non nelle circostanze dell’aggiunta di nuovi servizi o fasi al ciclo di trattamento rifiuti, oppure di interventi gestionali migliorativi dei processi di raccolta e smaltimento. Insomma, secondo la volontà del legislatore, gli eventuali aumenti futuri alla Tari potranno essere giustificati soltanto da opere di modernizzazione nello smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, secondo le intenzioni del progetto, i Comuni che riusciranno a gestire in modo integrale il ciclo dei rifiuti a livello locale, saranno premiati e, per i Comuni piccoli (fino a 5.000 abitanti) sarà previsto un po’ più di tempo per adeguarsi alla nuova disciplina della Tari 2, anche e soprattutto in considerazioni delle ridotte capacità organizzative e gestionali di tali enti territoriali.
I documenti di riscossione di questa tassa dovranno essere caratterizzati dal rispetto delle regole di trasparenza, pertanto dovranno essere chiari, completi e non contenere dati discutibili o equivoci. Insomma le bollette dovranno elencare tutti i dettagli utili a dar contezza, ad ogni singolo cittadino, dei criteri di calcolo utilizzati per l’applicazione della Tari 2.
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