Il cocktail più vecchio del mondo

Pubblicato il 13 Settembre 2019 alle 20:01 Autore: Nicolò Zuliani
Il cocktail più vecchio del mondo

Di tutti gli alberghi della Storia, quello più simbolico è il Waldorf Astoria. Su quei pavimenti hanno camminato Nikola Tesla, Lucky Luciano che occupava la stanza 39c, Marilyn Monroe che fu costretta ad andarsene perché il film “Quando la moglie è in vacanza” era stato sospeso e lei non aveva i soldi per pagarlo.

Quando nel 1912 il Titanic affonda, la situation room delle indagini è lì. È un albergo per modo di dire: oltre ad avere stanze pazzesche, la sera nella hall c’è cabaret, intrattenimento, balli, orchestra e cocktail. Ci si trova l’alta società, e nel 1910, la sera, si poteva scegliere solo tra il Waldorf e il Ritz – Puttin’ on the ritz, sì.

Al Waldorf ci hanno ambientato un modesto film con Ginger, Weekend at Waldorf, che però rende bene l’enormità dell’intrattenimento, della bellezza e del personale che ci lavorava. Non a caso, un noto stilista durante la New York fashion week ha voluto ricrearne l’atmosfera, con un risultato… bè, sublime. Oggi è sepolto sotto l’Empire State Building assieme alla tradizione di uscire in smoking e stola di volpe, ma le ricette di quel che bevevano i bisnonni esistono ancora.

La prima volta che viene scritta la ricetta dell’Old fashioned è nel 1895, quando su Modern American drinks George Cappeler – barista al Waldorf – spiega la prima versione della ricetta: una zolletta di zucchero e acqua, due spruzzi di Angostura, ghiaccio e limone, poi 4cl di bourbon o rye. Nel 1904 gli aggiungono una spruzzatina di seltz e il bitter all’arancia, poi il fondatore dell’Harry’s bar pubblica ABC of mixing cocktails nel 1922, quando il Proibizionismo dimostra un grande teorema dell’uomo, ovvero che se non hai le mani impari a farti le seghe coi calcagni.

L’Old fashioned è un capolavoro, che dimostra come i grandi cocktail hanno pochi ingredienti, tranne rarissime eccezioni. Quello che affascina dei classici è il loro carattere. Mentre oggi pressoché qualsiasi “novità” è un intruglio melenso che sa di zenzero e imballatura dell’iPhone, i classici ti si presentano al palato come i bisnonni si presentavano nella hall del Waldorf.

Non sarà leggero, non sarà prolisso né amabile: sarà un adulto del 1900, insomma. La serie TV Mad men l’ha riportato all’attenzione del grande pubblico, e se stasera non sapete cosa bere all’aperitivo, lui è il cocktail che mette d’accordo un ventenne del 1908 con un adulto del 2019. E non è poco.

Oh, riguardo al Waldorf; oggi dopo lunghi dibattiti è stato ricostruito secondo quel principio che vedete inciso anche sulla fontana davanti al Grand hotel di Rimini: “Com’era, dov’era”.

Haha, salutatemi gli architetti modernisti.
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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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