Se Reddito di Cittadinanza e Quota 100 continueranno il proprio percorso, il nuovo esecutivo sembra aver già stabilito il destino di un altro cavallo di battaglia del fu governo gialloverde, la Flat Tax.
Flat Tax: “assolutamente archiviata” dal ministro Gualtieri
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in una recente intervista a Repubblica, ha assicurato come la Flat Tax sia ormai “assolutamente archiviata”. Il nuovo titolare del dicastero di Via XX settembre ha precisato i motivi della bocciatura da parte della nuova compagine governativa: “dava tanto a chi ha di più, mentre noi siamo il governo degli asili nido, degli investimenti e della riduzione delle imposte ai più deboli. Era ingiusta, sbagliata, insostenibile e incostituzionale perché violava la progressività, oltretutto alla base del modello sociale europeo insieme al welfare”.
In breve, il progetto targato Lega prevedeva l’introduzione di una tassa “piatta” al 15% per circa 41 milioni di contribuenti; a partire dal primo gennaio 2020 poi si sarebbe dovuta introdurre una Flat Tax al 20% per i redditi fino a 100mila euro. Detto ciò, non è chiaro cosa succederà ai circa 2 milioni di titolari di Partita Iva con ricavi e compensi fino a 65mila euro che hanno potuto aderire al regime forfettario grazie alla riforma voluta dal Carroccio: con la prossima Legge di bilancio potrebbero essere reintrodotti i vecchi requisiti d’accesso alla tassazione agevolata? Insomma, abbandonare l’iniziativa, impone al governo giallorosso uno sforzo importante di ripensamento del sistema fiscale: sempre Gualtieri, tra l’altro, ha promesso una riduzione della pressione fiscale nei prossimi tre anni.
Flat Tax: come ridurre la pressione fiscale?
I primi interventi sponsorizzati dal MEF andranno a favore di lavoratori dipendenti e pensionati con redditi medio-bassi ha lasciato intendere sempre Gualtieri. Un’idea è per esempio quella di potenziare il bonus 80 euro di renziana memoria: in questo momento vale 9,5 miliardi all’anno, ne beneficiano – in diversa misura a secondo del reddito – circa 11 milioni di contribuenti. Per quello che è dato capire, sarebbe al vaglio l’ipotesi di ampliare la platea dei beneficiari ancor prima di aumentarne l’importo mensile (attualmente prende 960 euro all’anno chi lo riceve con formula piena). In vista di una riduzione del cuneo fiscale in tal senso pronti ad essere stanziati almeno 5 miliardi di euro secondo le prime indiscrezioni.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it