Il 1° Maggio è una festa internazionalista. Nel vero senso del termine. Ma a causa del sempiterno concertone romano di Piazza San Giovanni in Italia assume contorni da sempre particolari, che la esulano da qualsiasi celebrazione mondiale per i lavoratori.
[ad]Da anni dunque è a ritmo di musica e di rock n’roll che il tema dell’unità sindacale diventa riflessione collettiva proprio il primo giorno del mese di maggio. E quella di quest’anno sarà senz’altro una celebrazione che farà riflettere i sindacati.
Sarà infatti la prima festa del lavoro sotto il nuovo governo dei tecnici. Negli anni scorsi al ministero del lavoro siedeva Maurizio Sacconi che, da buon ex esponente della Cgil, portava avanti una politica scientificamente tesa ad spaccare e dividere il fronte sindacale. Una strategia che nel campo del lavoro è sempre stata appannaggio della maggioranza berlusconiana dal 1994 ad oggi. Basti pensare alla vicenda del Patto per l’Italia del 2002, che portò alla scomposizione e divisione delle sigle confederali.
Oggi invece Cgil, Cisl e Uil si trovano davanti ad un governo forse meno ideologico ma ben più pragmatico. E questo nuovo approccio alla questione sul fronte sindacale diventa un’occasione per ridiscutere d’identità e del ruolo delle associazioni a tutela dei lavoratori nel mondo di oggi.
Non sappiamo se Piazza San Giovanni, tra un artista e l’altro, sarà in grado di rispondere a quesiti di tale portata.
Resta il fatto che sul palco si alterneranno come ogni anno numerosi artisti: Afterhours, Almamegretta, A toys orchestra, Alessandro Mannarino Caparezza, Dente, Nobraino, Marina Rei, Sud Sound System, Teatro degli Orrori e molti altri.
Mentre la giornata verrà condotta da Francesco Pannofino e Virginia Raffaele.