Anche uno degli ultimi storici paletti del Movimento 5 Stelle sembra venir meno. Dopo l’addio – almeno a livello locale – del limite del doppio mandato, il capo politico del partito Luigi Di Maio ha aperto a “patti civici”. Il Movimento, ricordiamo, non si era mai aperto ad alleanze a priori, né a livello locale né ancor meno su quello nazionale. Le recenti esperienze con la Lega (prima) e il PD (poi) hanno mostrato un primo cambio nella tendenza del partito pentastellato. Una virata sostenuta in pieno dal ministro degli Affari Esteri.
Il governo M5S-PD si può replicare con alleanza pre-elettorale. L’apertura di Di Maio
Il banco di prova potrebbe essere quello delle regionali in Umbria. L’appuntamento è fissato per il 27 ottobre. Sarà una data chiave per la politica italiana: le prime elezioni importanti dopo la crisi di governo e il cambio repentino della maggioranza parlamentare. Di Maio non ha parlato dei partiti ma delle liste civiche le quali, in ogni caso, vengono spesso e volentieri appoggiate da un determinato partito nazionale. Così ha parlato il capo politico dei 5 Stelle: “Tutte le forze politiche che credono nel bene di questa regione e che sono di buon senso, facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso.”
Prove di governo M5S-PD anche in Umbria. Intesa con Zingaretti
Il ministro degli Esteri spiana così la strada ad alleanze pre-elettorali (un assoluto inedito per il Movimento 5 Stelle). Consapevoli, probabilmente, della possibilità di raggiungere più facilmente un accordo rispetto alla controparte di destra, sia PD che LeU hanno mostrato importanti segni di apertura. Queste, le parole di Zingaretti: “ci sono tutte le condizioni per un processo nuovo che valorizzi la qualità e metta al centro il lavoro, la sostenibilità e il bene dei cittadini umbri”.
Se da un lato, quindi, c’è grande ottimismo e fiducia, dall’altro scoppia la polemica. Il leader del carroccio Matteo Salvini parla di Di Maio come un uomo disperato. “PD e M5S non possono scappare dai cittadini per sempre. Dopo 50 anni di sinistra, in Umbria c’è voglia di cambiare: non c’è trucco di palazzo che possa evitarlo”.
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