Candidato M5S-Pd regionali Umbria: lite sui nomi, chi sono i papabili
L’apertura di Di Maio a un alleanza pre-elettorale per le regionali in Umbria ha fatto discutere tantissimo. Ora, la partita si gioca sul candidato.
L’apertura di Di Maio a un alleanza pre-elettorale per le regionali in Umbria ha fatto discutere tantissimo. Salvini ha parlato di un Di Maio disperato, pronto a tutto pur di conservare la poltrona. Dal lato del PD e de La Sinistra, invece, l’ipotesi è stata ben accolta. Zingaretti ha chiaramente espresso il suo beneplacito ad una intesa pre-elettorale, basata su un candidato unico e sostenuto in consiglio regionale dalle delegazioni di partito. Nonostante sia caduto uno degli ultimi paletti del M5S (mai alleanze con nessuno), il passaggio dalla teoria alla pratica è certamente complicato. Dopo le prime dichiarazioni di intenti, infatti, le trattative sembrano essere su un binario morto. E il tempo stringe.
Prima del candidato per le regionali in Umbria, si lavora al programma
Considerate le problematiche legate al nome del candidato, le squadre di negoziazione di M5S e PD dovrebbero partire dal programma, per poi cercare un profilo adeguato alla sua messa in atto.
Il nome che ricorre con maggior frequenza è quello di Andrea Fora, personalità esterna al PD ma dirigente di Confcoperative. Fora aveva già accettato di guidare la coalizione di centrosinistra e, pertanto, dal Movimento è stato bollato come candidato dell’altro schieramento. Il Movimento 5 Stelle, d’altra parte, non ha un gran margine di manovra, per due ragioni: la prima, la storica difficoltà dei pentastellati a capitalizzare alle elezioni locali e regionali il consenso di cui godono sul piano nazionale. La seconda – forse ancor più limitante -, è l’assoluta mancanza di un proprio candidato. L’unico papabile tra le fila pentastellate, l’imprenditore Brunello Cucinelli, ha già assicurato che “non c’è davvero alcuna possibilità che io sia candidato alle elezioni regionali in Umbria”.
Nonostante le problematiche legate alla ricerca di un nome condiviso, per una questione strategica tutto sembra puntare ad una conclusione positiva delle trattative. Secondo alcuni sondaggi, l’alleanza tra centrosinistra e M5S potrebbe realmente competere contro il centrodestra unito (guidato ovviamente dalla Lega di Matteo Salvini). Con l’appoggio delle forze residuali di sinistra, la coalizione giallorossa potrebbe rovesciare un risultato che sembrava già scritto.
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