Vediamo di capire che cosa la legge intende per proprietà intellettuale e per diritti di proprietà intellettuale, quali sono le fonti normative di riferimento e i vantaggi della tutela della proprietà intellettuale.
Diritti di proprietà intellettuale: di che si tratta? che cosa è tutelato?
Si tratta di un argomento ben noto nelle realtà industriali e aziendali: per proprietà intellettuale intendiamo un patrimonio inestimabile e meritevole di tutela da parte della legge; esso comprende le idee umane, le intuizioni, le scoperte e le invenzioni. Insomma, attiene ogni prodotto della creatività, in qualsiasi settore (medicina, arte, musica, tecnologia ecc.), che sia in grado di produrre benefici a livello sociale e/o economico. Pertanto è opportuno che queste creazioni dell’uomo siano protette, parlandosi appunto di tutela dei diritti di proprietà intellettuale. È tutelato non tanto il prodotto finale in sé, vale a dire il progetto, la teoria scritta, l’invenzione tecnologica o il farmaco, bensì l’idea che ne sta alla base e l’ingegno stesso dell’uomo.
In dettaglio, sono due gli aspetti che la legge tutela, circa i diritti di proprietà intellettuale. Il primo aspetto riguarda un piano personale, ovvero la tutela della creazione dell’ingegno da parte del singolo, che ha tutto il diritto di rivendicare verso terzi la paternità della propria opera, ovvero la titolarità della stessa. Insomma, chi inventa e crea l’idea di un’opera dell’ingegno deve essere riconosciuto sempre e comunque come proprietario dell’opera stessa, trattandosi di quello che, in gergo, è definito diritto personalissimo.
Sotto un secondo aspetto, di tipo più propriamente economico o patrimoniale, l’autore di un’opera dell’ingegno ha anche diritto a vedersi riconoscere i guadagni, i frutti e gli introiti che da quell’opera derivano. In particolare, la disponibilità patrimoniale degli introiti dovuti all’utilizzo di un prodotto che ci appartiene in quanto proprietà intellettuale, comporta che sia in gioco un diritto disponibile ed, in quanto tale, cedibile a terzi. In altre parole, è tutelato lo sfruttamento economico dell’opera, che produce guadagni da utilizzo e/o vendita.
Le fonti di riferimento e i vantaggi di questa tutela
Le fonti normative in tema di tutela dei diritti di proprietà intellettuale sono, com’è facile intuire, più d’una. Rileva anzitutto la legge n. 633 del 1941 sulla tutela del diritto d’autore, ma anche e soprattutto il codice della proprietà industriale, vale a dire il d. lgs. n. 30 del 2005. Non solo. Anche l’UE ha prodotto norme di tutela di questo vasto e significativo settore: menzioniamo, a titolo puramente esemplificativo, una delle ultime direttive in proposito, vale a dire la n. 790 del 2019, sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale.
A questo punto, individuate in generale il concetto di proprietà intellettuale e le ragioni della tutela dei correlati diritti, vediamo – sul piano pratico – quali sono questi diritti. Al concetto di proprietà intellettuale fanno capo le tre grandi aree del diritto d’autore (è protetta l’espressione artistica), del diritto dei brevetti (sono protette le nuove idee ed intuizioni) e del diritto dei marchi depositati (sono protetti i simboli finalizzati a distinguere le varie aziende).
Sul piano dei vantaggi legati alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, abbiamo che i terzi non possono copiare o riprodurre una creazione di un dato autore, senza il consenso di quest’ultimo, che ha quindi l’ultima parola. Inoltre, attraverso la tutela, la qualità del prodotto è certificata e la sua origine è chiara. Infine, la proprietà intellettuale e la tua tutela, possono comportare guadagni anche attraverso i contratti di licenza, vale a dire concedendo, su accordo con altra impresa, la facoltà di usare il bene tutelato dalla proprietà intellettuale per un certo lasso di tempo.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it