Scissione PD: Salvini “Renzi ha fregato Conte, Zingaretti e Di Maio”
Scissione PD: Salvini “Renzi ha fregato Conte, Zingaretti e Di Maio”. E attacca: “è il governo degli abusivi che non vuole la flat tax”
La scissione (l’ennesima) del Partito Democratico, operata direttamente dall’ex segretario ed ex premier Matteo Renzi, ha fatto discutere tanto tra gli alleati come tra le opposizioni. Nella consueta diretta Facebook giornaliera, Matteo Salvini ha voluto dire la sua sugli ultimi sviluppi. Il leader della Lega ha, in un certo senso, riconosciuto la “vittoria” di Renzi che, a sua detta, “è riuscito a fregare Conte, Zingaretti e Di Maio”.
Salvini si esprime sulla scissione del PD
Salvini si chiede se sia normale che “uno che ha votato la fiducia a un governo abusivo e il giorno dopo il giuramento dei sottosegretari fa la scissione.” Il tono si fa più aspro, dirigendosi ai principali fautori di questa nuova maggioranza: “siete vergognosi, squallidi e ipocriti. Fate fare all’Italia una figura meschina nel mondo”.
Ultimamente, Salvini aveva ripreso l’argomento della legittimità attraverso la comparazione (indiretta, implicita) con il caso britannico e quello austriaco. “Mi domando se Mattarella non avrebbe fatto meglio a sciogliere le Camere e ridare la parola al popolo. Non mi pare che il popolo sia rispettato con questo governo. Ha una maggioranza in Parlamento ma è minoranza nel Paese“.
Per Salvini si tratta di un governo di abusivi: “il futuro è nostro, non dei traditori”
C’è anche tempo di parlare di programmi. Recentemente, a margine del meeting annuale della Lega a Pontida, Salvini aveva fatto sapere di essere disposto a raccogliere le firme per un referendum per salvare i suoi decreti sicurezza. Ha poi voluto difendere la proposta della flat tax: riforma fiscale che sarà accantonata dal nuovo esecutivo. Salvini, però, non ci sta. “Il nuovo governo degli abusivi pensa di togliere la flat tax già programmata per partite Iva, artigiani, liberi professionisti, che doveva decorrere dal primo gennaio 2020 per i tetti fino a 100mila euro di fatturato. Era una norma di buonsenso, fortemente voluta dalla Lega.”
I toni sono più scuri rispetto alle dirette precedenti alla crisi del governo gialloverde. Tuttavia, il leader della Lega cerca di rincuorare i suoi sostenitori: “il futuro è nostro, non è dei traditori o dei voltagabbana.” Il leader del carroccio continua a credere nel “sogno di un Paese bello, laborioso, ricco e sicuro”.
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