Sul fronte pensioni ultime notizie vertono sul taglio del cuneo fiscale, finalizzato a incrementare il salario netto nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Questa sarà una delle due principali misure (l’altra è lo stop all’aumento Iva) che rientrerà nella prossima Legge di Bilancio. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico avrebbero dunque intenzione di mettere nelle tasche dei lavoratori dipendenti 1.500 euro annui in più per chi percepisce fino a 36 mila euro. Chi percepisce fino a 55 mila euro, invece, andrebbe a percepire degli incrementi che però caleranno proporzionalmente fino alla cifra citata. Chi supera quella somma, invece, non avrà alcun aumento. Negli aumenti confluirà anche il bonus 80 euro, ad oggi erogato solo a chi guadagna 26.600 euro all’anno.
Pensioni ultime notizie: taglio del cuneo fiscale, quanto costa
Il taglio del cuneo fiscale sarà quindi una priorità per il nuovo esecutivo, che è ben consapevole di come ogni punto del cuneo costa 2,5 miliardi di euro sui conti pubblici. L’obiettivo finale è quello di tagliare 2 punti, per il momento, e quindi ragionare su una cifra che si aggira attorno ai 5 miliardi di euro. Sono comunque diverse le soluzioni allo studio e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini non sembra molto soddisfatto della proposta emersa in questi giorni, perché incompleta (mancano i pensionati).
Pensioni ultime notizie: cuneo fiscale, parla Landini
Ospite a Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7, Landini ha puntato l’attenzione sul problema di una riforma fiscale complessiva. “Per noi il problema non è questa Manovra, ma anche cosa si fa nei prossimi 2-3 anni per affrontare i problemi che abbiamo posto. Devono esserci dei segnali precisi: se c’è un cambiamento o una svolta, un lavoratore o un pensionato normale capisce che c’è stato solo se c’è un aumento in busta paga, poi possiamo vedere di quanto”. C’è anche il problema dei pensionati, su cui pesa “la tassazione più alta d’Europa”. Landini vira anche su altri temi, come la pensione di garanzia per i giovani, ovvero “ricostruire l’idea di uno Stato sociale degno di questo nome”, il riconoscimento dei lavori gravosi e usuranti, la tutela delle donne lavoratrici penalizzate dal sistema contributivo. Infine, per il segretario Cgil, questo influirà anche sulle imprese: “Se vuoi far ripartire i consumi nel nostro Paese, devono aumentare i salari e le pensioni”, misure per cui servono risorse che si possono reperire da una seria lotta all’evasione fiscale, secondo il sindacalista.
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