Reddito di cittadinanza: Boeri “famiglie numerose trattate male”
Reddito di cittadinanza ed andamento dell’economia nel nostro Paese, l’analisi dell’economista Boeri già numero uno dell’Inps.
Il reddito di cittadinanza è stato al centro di una delle domande a cui l’ex presidente dell’Inps Boeri ha risposto durante il programma Piazza Pulita condotto dal giornalista Corrado Formigli ed in onda su La7. Tra gli altri temi trattati durante l’ultima puntata, l’andamento dell’economia italiana negli ultimi anni.
Reddito di cittadinanza, Boeri: misura importante
Boeri ha in un certo senso promosso nel complesso il Reddito di Cittadinanza pensata come una misura di contrasto alla povertà pur evidenziandone alcuni punti deboli.
Secondo quanto dichiarato dall’economista “È stata una misura importante. Era importante fare qualcosa contro la povertà ed era importante mettere più soldi su questo. Però sono stati fatti tanti errori nel disegnare la misura. I controlli andavano fatti subito invece di doverli fare dopo. Questo metterà in condizioni molto difficili l’Inps, quando dovrà interrompere dei pagamenti”.
Reddito di cittadinanza, Boeri: errore sulle famiglie numerose
Per l’ex numero uno dell’Inps che tante volte, soprattutto poco prima del termine del suo mandato ha polemizzato col governo giallo-verde, il RdC non è stato architettato in maniera efficiente per aiutare le famiglie numerose.
“È stato mal congegnato nel raggiungere le persone più povere. Oggi la povertà in Italia è concentrata nelle famiglie numerose e tra gli immigrati. Bene: le famiglie numerose vengono trattate male da questa misura. Perché siccome si era promesso che si dava 780 euro e questa era la promessa data in campagna elettorale, cosa è successo? Alle famiglie numerose non è stato aumentato il sussidio perché altrimenti sarebbe costato troppo. Oggi noi abbiamo una famiglia di sei persone che riceve soltanto €200 in più di quello che riceve una persona singola con il reddito di cittadinanza. E quindi si crea una iniquità e soprattutto non aiutiamo a sufficienza le persone che sono davvero in condizioni di povertà”.
Boeri sull’economia italiana
L’altro argomento su cui Boeri si è soffermato è stato il tema economico e l’andamento dell’economia nel nostro Paese.
Ha parlato senza mezzi termini “di un Paese che si è fermato. Nel 2017/2018 l’Italia era tornata a crescere a tassi vicini a quelli degli altri Paesi dell’area dell’Euro. Le famiglie, almeno nelle indagini, dichiaravano di avere visto un miglioramento della loro condizione economica e le stesse imprese e registravano un miglioramento del clima di fiducia”.
Secondo l’analisi di Boeri, gli ultimi 15 mesi sono quelli in cui si è registrata l’inversione di tendenza. “Poi dal giugno del 2018 a giugno del 2019 l’economia italiana si è fermata. Addirittura è entrata in trend negativo. L’unico Paese dell’area Euro che ha avuto una crescita negativa del reddito nazionale. Le famiglie hanno denunciato un peggioramento della loro situazione. Clima di fiducia delle imprese che si è deteriorato”.
E per Boeri la causa è addebitare alla condizioni di incertezza politica. “La realtà è che noi abbiamo vissuto per 12 mesi una situazione di grandissima incertezza in cui si continuava a minacciare gli altri partner europei, sforare i conti pubblici e quindi andare su un disavanzo molto forte e addirittura anche l’uscita dall’euro. Questo ci è costato tantissimo perché ha voluto dire che noi abbiamo avuto 150 punti in più di tassi di interessi da pagare. E questo chiaramente è qualcosa di molto negativo sugli investimenti. Gli investimenti erano cresciuti del 6% 2017-2018. Si sono fermati. Questo ha penalizzato di molto la nostra economia”.
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