Come pressoché tutte le grandi storie dell’umanità, nessuno sa davvero da dove venga o chi l’abbia inventato, ma i barman professionisti diranno che al mondo ci sono tre grandi incognite: Omero, Shakespeare e il Martinez. Le prime tracce risalgono al 1887, nel libro di Jerry Thomas, ma dato il carattere preciso e gli ingredienti, molti credono risalga a molto prima.
È da questa bomba di erbe e ginepro che nascerà il cocktail più importante del 1900, cioè il Martini. Secondo alcuni, il Martinez deve il suo nome proprio da Martini, prima azienda esportatrice di vermouth negli Stati Uniti ed ennesima prova che il nostro paese, quando sforna figate, le sforna tali da risuonare nei secoli.
Il Martinez è un all day, perfetto come aperitivo, dopocena o bicchiere della staffa. Si fa con una parte di Old tom gin – più amabile del gin dry, due parti di vermut rosso, due cucchiai di Maraschino e due spruzzi di bitter all’arancia. Si agita nello shaker, si versa in un bicchiere già freddo e ci si butta dentro una scorzetta di limone. È un mix talmente straordinario che aggiustandone le dosi può accompagnarti dall’inizio alla fine della serata: invertendo le dosi di gin e vermut diventa un after dinner.
Ecco, magari è troppo corposo per l’estate, ma in autunno/inverno è perfetto.
Pur essendo venerato dai barman, è snobbato dai clienti che quando ordinano vogliono cocktail vistosi per dimostrare al partner di avere gusto. È per questo che ovunque fioriscono beveroni dentro vasetti della marmellata con ombrellini e cannucce, cosa che ammoscia la libido ovunque tranne nel contesto sacro, detto Tiki.
Viceversa, il Martinez non ha alcuna pretesa di sembrare complesso, costoso o appariscente. Si versa nella coppa Martini e si beve in pochi sorsi, per dimostrare che la differenza tra un adulto e un adolescente è proprio nel sapere che le cose preziose sono piccole e vanno assaporate piano.
Una mia ex fidanzata e ora cara amica, nonché donna dagli innumerevoli amanti, mi ha insegnato che se vuoi capire come scopa un uomo ti basta guardare che auto ha, come la guida e come beve. E sì, il SUV è sempre un pessimissimo segno. Il Martinez è un cocktail per gente che ha gusti decisi e ha un talento all’improvvisazione, di solito. Dagli una possibilità e non te ne pentirai.