Jacques Chirac è morto: malattia e causa morte. La carriera politica
Se ne va una delle più importanti figure della politica francese e internazionale degli ultimi decenni: Jacques Chirac è morto a 86 anni
Se ne va una delle più importanti figure della politica francese e internazionale degli ultimi decenni: Jacques Chirac è morto a 86 anni.
Jacques Chirac: una carriera lunga 40 anni
Chirac è nato il 29 novembre del 1932 nel quinto arrondissement di Parigi in una famiglia della media borghesia (figlio di un funzionario di banca). Dopo il diploma nel 1950, comincia il percorso propedeutico ai corsi di Science Po avvicinandosi, tra l’altro, al Partito Comunista. Dopo qualche anno negli Stati Uniti, dove provò a frequentare Harvard, ritorna in Francia nel 1953 e si fidanza con Bernadette Chodron de Courcel, collega di università che sposerà nel 1956 e da cui avrà due figli. Nel 1954 comincia i corsi alla Scuola Nazionale di Amministrazione che termina con successo nel 1959, dopo un’interruzione di un anno a causa del servizio militare che svolge da volontario in Algeria.
Lavora per la Corte dei Conti fino al 1962 quando si avvicina in politica sotto l’ala protettrice dello storico primo ministro francese Georges Pompidou di cui diventerà stretto collaboratore. Già nel 1965 è consigliere comunale a Parigi, nel 1967 viene eletto deputato ed entra a far parte del governo Pompidou come segretario al ministero degli Affari Sociali. Soprannominato “bulldozer” dallo stesso Pompidou per la sua tenacia, nel maggio 1968 ha un ruolo fondamentale nelle trattative che portarono allo storico Accordo di Grenelle tra il Governo Pompidou e il movimento operaio che animava uno sciopero generale senza precedenti. Quindi, diventò segretario all’Economia e alle Finanze.
L’ascesa ai vertici della politica francese
Il 1969 è l’anno della svolta per Jacques Chirac: il suo mentore Pompidou diventa Presidente della Repubblica e la sua carriera spicca il volo. Nel 1971 è ministro delle relazioni con il Parlamento, l’anno successivo è ministro dell’Agricoltura, nel 1974 è ministro degli interni. Pompidou morirà pochi mesi dopo, a quel punto Chirac che nel frattempo sta sempre più prendendo il controllo del suo partito, il gollista UDR (Unione per la difesa della Repubblica), lega la sua carriera al Presidente Valery Giscard d’Estaing di cui sarà primo ministro anche se soltanto fino al 1976, anno in cui si dimette in seguito a dei violenti dissapori. Dunque, fonda il Rassemblement pour la Republique (RPR) con cui diventa sindaco di Parigi nel 1977. Sono anni di forti contrasti con l’Eliseo, nel 1981 annuncia la sua candidatura alle presidenziali e alla fine arriva terzo dietro Giscard d’Estaing e il futuro Presidente Mitterand. Nel 1986 è primo ministro proprio sotto quest’ultimo ma anche quella con Mitterand si rivela presto una convivenza difficile.
Sfida ancora una volta Mitterand alle presidenziali del 1988 perdendo nuovamente, il suo turno arriverà solo nel 1995 quando batterà il socialista Jospin. Interrompe i test nucleari francesi e contribuisce in modo rilevante alla fine della guerra in Bosnia, tuttavia il governo Juppé diventa velocemente impopolare a causa di una riforma delle pensioni, e, dopo una tornata di legislative, al suo fedelissimo succederà proprio Jospin. Un’altra difficile convivenza. Viene rieletto presidente nel 2002 battendo al ballottaggio con l’82,21% Jean Marie Le Pen.
Poco dopo comincia la sua discesa: promuove un referendum sulla costituzione europea che i francesi bocceranno nettamente, gli si ritorcerà contro la proclamazione dello stato di emergenza per affrontare una situazione incandescente nelle banlieu, il suo primo ministro de Villepin verrà investito da un pesante scandalo politico giudiziario relativo a una presunta macchinazione contro l’allora astro nascente della politica transalpina Sarkozy (per poi essere assolto). Nel 2007 annuncia che non concorrerà per un terzo mandato, nel 2009 dopo viene accusato di aver distratto dei fondi del comune di Parigi venendo successivamente condannato a 2 anni di reclusione, aspettando la sentenza era stato colpito anche da un ictus che ne ha compromesso in modo decisivo lo stato di salute.
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