Truffe agli anziani: ddl approvato in Senato, ecco cosa prevede

Aumentano le truffe agli anziani, ma un disegno di legge approvato in Senato punta a una drastica riduzione. Ecco cosa prevede.

Truffe agli anziani: ddl approvato in Senato, ecco cosa prevede

Negli ultimi anni sono aumentate esponenzialmente le truffe agli anziani: dalle 14.461 registrate nel 2014, infatti, siamo arrivati a 20.064 nel 2016. Numeri inquietanti, sotto molti aspetti, visto l’ingente incremento in un solo biennio, tant’è che si è deciso di fare qualcosa in materia: questo qualcosa si è tramutato in un disegno di legge approvato in Senato dal titolo (provvisorio) emblematico: Modifiche al codice penale in materia di circonvenzione di persone anziane.

Cosa dice l’articolo 643 del Codice Penale

Il Ddl prevede pertanto l’introduzione di un nuovo comma all’articolo 643 del Codice Penale, quello relativo alla circonvenzione di persone incapaci. Al momento, il testo attuale recita così: “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 206 a euro 2.065”.

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Truffe agli anziani: cosa dispone il nuovo comma

Il nuovo comma andrebbe a introdurre tra i soggetti truffati anche gli anziani, per la loro condizione di fragilità. Chi effettua una truffa ai danni di persone anziane, dunque, rischia la reclusione in carcere, dai 2 ai 6 anni, in aggiunta a una multa pecuniaria che parte da 500 euro e può arrivare fino a 2.000 euro. Oltre a questo, la novità potrebbe apportare anche l’obbligo di risarcimento integrale del danno alla persona anziana vittima di truffa in caso di sospensione della pena.

Si tratterebbe di una novità molto importante per la categoria dei soggetti anziani, aiutati non solo dal punto di vista “tecnico”, ma anche da quello psicologico e dell’assistenza legale. Con il nuovo esecutivo il Ddl dovrebbe comunque proseguire sulla strada dell’approvazione e venire scongelato dal blocco alla Camera dello scorso 9 luglio. Come riporta Disabili.com, infatti, nella legislatura in cui si sono alternati a Palazzo Chigi Letta-Renzi-Gentiloni il disegno di legge presentato da David Ermini (allora PD, oggi vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura) non è stato approvato. Il testo è stato presentato per la prima volta il 21 settembre 2017.

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