Bonus busta paga 2020 tra 750 e 900 euro: quando potrebbe arrivare
Si lavora al bonus busta paga da introdurre nel 2020 ai lavoratori dipendenti. Per ora le cifre supplementari annuali si aggirano tra i 750 e i 900 euro.
Tra i principali punti chiave della prossima Manovra si annovera anche un bonus busta paga, ovvero il taglio delle tasse sul lavoro e, conseguentemente, l’aumento dello stipendio in busta paga per i lavoratori dipendenti. I rumors delle ultime ore parlano di una partenza ritardata, con il taglio al cuneo fiscale che partirebbe da giugno, e di conseguenza anche gli aumenti sulla busta paga. Ciò significa anche che gli incrementi non ammonterebbero a 1.500 euro annuali, come originariamente preventivato: visto il ritardo della partenza, infatti, i soldi si ridurrebbero praticamente della metà. A meno che non si voglia partire prima, ed è questa l’intenzione di M5S e PD risorse permettendo, magari dal secondo trimestre in poi.
Aumento stipendio 2020: ecco le due ipotesi
Bonus busta paga 2020: a quanto ammonta e quando parte?
Quel che è certo è che il taglio del cuneo fiscale si farà: sarà la punta di diamante di una Manovra incentrata prevalentemente sullo scongiurare l’aumento dell’Iva, perché sarà più tangibile. Il bonus busta paga non ammonterà a 1.500 euro annui, come previsto dal piano iniziale (con un investimento di 5 miliardi di euro, da aggiungere ai 10 che già si spendono per il bonus Renzi), per i redditi fino a 35 mila euro. Le risorse da investire sono minori e pertanto nel 2020 anche gli aumenti in busta paga saranno inferiori rispetto alle prime stime. Per un investimento di 2,5 miliardi di euro (anziché 5), si andrà a dimezzare anche la cifra che gonfierà le buste paga dei dipendenti, che potrebbero così godere di incrementi di 750 euro. Se invece si dovesse partire tra il primo e il secondo trimestre del nuovo anno, e quindi tra marzo o aprile 2020, il bonus ammonterebbe a 900 euro. Non si esclude (la speranza è l’ultima a morire) un improvviso reperimento di risorse last minute che consentirebbe di ritornare ai piani originari, ma per il momento questa è l’ipotesi meno accreditata.
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