Il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio è ospite di Giletti a “Non è l’arena”. L’anfitrione gli mostra una delle ultime dirette Facebook dell’ex alleato di governo, Matteo Salvini. Il leader della Lega sviscera alcuni dati del Viminale sull’immigrazione: “veniamo ai numeri aggiornati relativi agli sbarchi: settimana scorsa Conte e Di Maio hanno fatto i fenomeni, ma solo nel settembre siamo a più di 2.000 sbarchi. Più del doppio di tutto settembre dell’anno scorso. Bravi loro, bravo Renzi, Zingaretti. Bravi tutti contenti. Carola sarà contenta, gli italiani un po’ meno. +110% di sbarchi: primo risultato concreto di questo governo.”
Di Maio glissa e attacca: “se Matteo Salvini non si beveva un mojito in più al Papeete, era ancora Ministro”
Di Maio evita di affrontare i numeri e devia sull’accordo raggiunto nel vertice di Malta. “Io non voglio rispondere all’ex ministro dell’Interno. Mi si permetta di spiegare una cosa, con grande chiarezza: il vero problema degli sbarchi, degli ultimi 14 mesi, erano i ‘barchini’, quelli che non potevano essere respinti perché sono in condizioni di difficoltà. Per loro, pertanto, i porti sono sempre stati aperti. Il problema è però un altro: oggi circa il 75% di coloro che arrivano sulle nostre coste, verrà ricollocato in altri Paesi. Prima questo non succedeva, perciò si trattava di una situazione diversa. Ora, come si risolve il problema dei barchini? La maggior parte di persone che sbarcano al giorno d’oggi sono tunisini. È un Paese che ha tutta la dignità di discutere, con noi, dei rimpatri. La Tunisia non è la Libia. Da ministro degli Esteri accelererò i rimpatri grazie ad una direttiva che sarà pronto per settimana prossima. Se Matteo Salvini non si beveva un mojito in più al Papeete era ancora ministro dell’Interno. Ha deciso lui di far cadere il governo, e quindi criticare è assurdo.”
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