È una battuta d’arresto quella che subisce Italia Viva questa settimana secondo i sondaggi elettorali di Swg per il Tg di La7. Per la prima volta c’è il segno meno davanti alle intenzioni di voto per il nuovo partito di Renzi.
Certo, c’è il ritorno di Liberi e Uguali tra i partiti sondati. Ma è improbabile che i renziani siano attratti da quella formazione. Anzi, è quasi impossibile.
C’entra invece qualcosa forse l’aumento dei potenziali astenuti, probabilmente elettori di centrosinistra indecisi tra l’ampia scelta.
Non va molto bene neanche alla Lega, che appare in calo e decisamente al di sotto del valore delle europee. E solo parzialmente questo calo è recuperato da Fratelli d’italia.
Assolutamente fermo il PD, che è di pochissimo al di sotto del Movimento 5 Stelle dato in decremento.
Ma vediamo i numeri di questi sondaggi elettorali realizzati tra il 25 e il 30 settembre 2019 su 1500 soggetti con metodo CATI-CAWI-CAMI
Sondaggi elettorali Swg, sia il PD che il M5S sotto il 20%
In un panorama sempre più frammentato la Lega conferma il suo ampio vantaggio come primo partito con il 32,8%. Comunque in diminuzione di otto decimi rispetto ai sondaggi elettorali di Swg della scorsa settimana.
A distanza, quasi appaiati, vi sono il Movimento 5 Stelle al 19,6% e il PD al 19,4%. Per il M5S c’è da registrare il calo dello 0,4%, mentre il partito di Zingaretti è stabile.
Si rafforza ancora Fratelli d’Italia che cresce dello 0,6% e va al 7,3%, mentre Forza Italia tocca un nuovo record negativo andando al 5%.
È però di nuovo sopra Italia Viva, che perde mezzo punto portandosi al 4,9%.
Tra i partiti più piccoli i Verdi sono fermi a 2% e non sembrano approfittare dell’attenzione mediatica sull’Ambiente.
La Sinistra è in calo di quattro decimi, all’1,9%, a causa della presenza di Liberi e Uguali, che è dato all’1,7%, e quindi in realtà non toglie molto alla forza guidata da Nicola Fratoianni. +Europa perde uno 0,1% e va all’1,6%.
Nel centrodestra Cambiamo! di Toti arretra di uno 0,3% ed è al 1,7%.
Crescono invece i partiti minori dati come insieme al 2,1% rispetto all’1,8% della scorsa settimana.
Sono di più anche i potenziali astensionisti, al 35% rispetto al 32% di sette giorni fa.
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