Assegno pensione Inps errato: come fare ricorso per errori di calcolo

Assegno pensione Inps con errore e l’Istituto procede al recupero delle somme sugli assegni successivi, ma non si può fare. Ecco come fare ricorso.

Assegno pensione Inps errato: come fare ricorso per errori di calcolo

Cosa succede nel caso in cui l’assegno pensione erogato dall’Inps sia errato? Spesso l’Istituto, accortosi dello sbaglio, comunica al pensionato che procederà al recupero delle somme indebitamente erogate, tramite un prelievo sugli assegni successivi. Eppure, la recente giurisprudenza si è pronunciata a sfavore di questi provvedimenti e il pensionato ha un determinato lasso di tempo per presentare ricorso e opporsi a questa operazione.

Assegno pensione Inps errato: le Leggi a cui fare riferimento

Tra i recenti casi di questo tenore spicca quello che riguarda una pensionata che ha ricevuto la bellezza di 14 mila euro supplementari dall’Inps. L’Istituto le ha poi comunicato che nelle successive rate le avrebbe bloccato una parte dell’assegno, per recuperare quanto indebitamente erogato. La signora, però, non ci ha visto molto chiaro e ha deciso di agire per vie legali al fine di bloccare quest’azione da parte dell’Inps. La Legge è a favore della pensionata. Infatti occorre fare riferimento a due Leggi in particolare: la L. 88/89 (art. 52) e la L. 412/91 (art. 13).

Assegno pensione Inps errato: cosa dice la Legge n. 88/1989

Nella prima, dopo la precisazione che le pensioni erogate possono essere in ogni momento rettificati dagli enti o fondi erogatori, in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione, erogazione o riliquidazione della prestazione, si legge quanto segue: “Nel caso in cui, in conseguenza del provvedimento modificato, siano state riscosse rate di pensione risultanti non dovute, non si fa luogo a recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato. Il mancato recupero delle somme predette può essere addebitato al funzionario responsabile soltanto in caso di dolo o colpa grave”.

Assegno pensione Inps errato: cosa dice la Legge n. 412/1991

Nella seconda si fa riferimento alla succitata Legge, dando apposita interpretazione “che la sanatoria ivi prevista opera in relazione alle somme corrisposte in base a formale, definitivo provvedimento del quale sia data espressa comunicazione all’interessato, e che risulti viziato da errore di qualsiasi natura imputabile all’ente erogatore, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato”. A ogni modo, “l’omessa o incompleta segnalazione da parte del pensionato di fatti incidenti sul diritto o sulla misura della pensione goduta, che non siano già conosciuti dall’ente competente, consente la ripetibilità delle somme indebitamente percepite”. Infine, l’Inps procede ogni anno alla verifica delle situazioni reddituali dei pensionati che incidono sulla misura o sul diritto alle prestazioni pensionistico. L’Istituto, entro l’anno successivo, provvede poi a recuperare quanto eventualmente pagato in eccedenza.

Cosa fare in caso di calcolo Inps errato

Al Giornale, l’avvocato Celeste Collovati di Dirittissimo, ha ribadito tale concetto, affermando che l’Inps (o qualsiasi altro ente erogatore) ha facoltà di rettifica in qualunque momento delle pensioni per via di errori di qualsiasi natura, senza però poter recuperare le somme già corrisposte, “a meno che l’indebita prestazione sia dipesa dal dolo dell’interessato”. Il pensionato che riceve comunicazioni Inps come sopra descritte, ha dunque 90 giorni di tempo per presentare ricorso e chiedere l’annullamento d’ufficio della richiesta di restituzione, affidandosi ad apposita e preparata assistenza legale.

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Come presentare ricorso

In ogni caso, allargando il giro dei calcoli errati, qualora ci si dovesse accorgere di un errore nell’estratto conto e aver compreso la sbagliata liquidazione da parte dell’Inps, bisognerà presentare immediato ricorso all’istituto previdenziale per l’assegno troppo basso. Quindi si hanno 90 giorni di tempo (per l’Inps, i tempi possono cambiare per gli altri enti erogatori) per inoltrare il ricorso, che si può presentare tramite la sezione Ricorsi Online sul portale dell’Inps oppure tramite Patronato. Per il ricorso è bene allegare tutta la documentazione relativa al proprio caso, per avere maggiori prove a proprio carico e far valere le proprie ragioni a riguardo.

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