Pensioni ultima ora: secondo quanto dichiarato dagli esponenti della maggioranza di governo Quota 100 dovrebbe restare in vigore sino alla sua scadenza naturale. Pertanto sino al 2021, salvo cambiamenti, continueranno a poter andare in pensione i lavoratori che avranno raggiunto i due requisiti base: 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
Pensioni ultima ora, Durigon torna a parlare di Quota 100
Proprio sulla misura fortemente voluta dalla Lega e introdotta dal Governo Conte I col decreto 4/2019 è arrivato il commento dell’ex sottosegretario Claudio Durigon. Il deputato leghista è, da sempre, tra i più strenui difensori della misura di pensione anticipata concepita per diminuire i termini ritenuti troppo penalizzanti della cd riforma Fornero.
Pensioni ultima ora, Durigon commenta i dati sulla disoccupazione
In seguito alla pubblicazione sui dati sulla disoccupazione Durigon ha colto l’occasione per tornare sull’argomento. “Disoccupazione mai così bassa dal 2011 nonostante la crescita del Paese sia zero. Non solo: anche il dato della disoccupazione giovanile è il migliore dal 2010. Quota 100 continua, mese dopo mese, a far vedere i suoi effetti positivi, nonostante la mancanza di investimenti a causa di continui no del M5S. Se infatti accanto a Quota 100 avessimo avuto anche una spinta derivante dagli investimenti, questi dati di oggi già positivi sarebbero esponenzialmente migliori”.
Il leghista – all’opposizione dell’esecutivo Conte bis e della maggioranza formata da M5S-PD-LeU-Italia Viva – ha aggiunto: “Grazie però allo sblocco del mercato in uscita Quota 100 sta concretamente attuando quel ricambio generazionale essenziale per i nostri giovani. Non è Durigon che lo dice ma i numeri migliori dal 2010 e dal 2011”.
Durigon critica il governo
Pensioni ultima ora – Alla luce del ragionamento per Durigon “non rinnovare Quota 100 sarebbe da irresponsabili”.
Non è tutto. Secondo l’ex sottosegretario al Lavoro l’esecutivo dovrebbe prendere una posizione su “due misure fondamentali come Opzione donna e l’Ape social, si rinnovano annualmente e ancora il governo non ha chiarito come procederà”.
Rispetto all’impostazione della manovra da Durigon arriva una bocciatura secca. “Siamo di fronte ad una manovrina che non darà risultati soddisfacenti. C’è bisogno di una shock fiscale e invece si prevede un taglio del cuneo da poco più di 2 miliardi, mi sembra sia una strada irrisoria per rilanciare la crescita”.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it