Il cambio di governo a Palazzo Chigi ha reso pessimisti i veneti circa la possibilità di ottenere l’autonomia in tempi brevi. Secondo un sondaggio Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, è aumentata dal 27% all’87% la percentuale di chi ritiene che sarà più difficile avere più autonomia con il nuovo esecutivo.
Le aspettative della maggioranza dei veneti sono dunque cambiate, complice l’uscita della Lega dalla compagine governativa. Il Carroccio veniva infatti considerato, secondo il campione preso come riferimento (vedi nota metodologica) la principale garanzia per la riuscita del progetto.
Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha affermato di essere favorevole all’autonomia a patto che non smembri il sistema “anche economico finanziario, perché nessuno di noi ha il fisico per reggere la competizione internazionale”. Secondo Boccia, “se il processo delle autonomie si è fermato è perché nel vecchio governo non si capivano nemmeno ministri e presidenti di regione dello stesso partito”.
Il ministro, dopo aver incontrato i presidenti delle tre regioni che hanno fatto richiesta per avere più autonomia, ha dichiarato in un’intervista ad Avvenire che entro la fine dell’anno arriverà la sua proposta.
Boccia dovrà procedere con cautela. La materia, infatti, è scottante. Da una parte ci sono i Cinque Stelle, contrari ad un’autonomia tour court che penalizzerebbe le regioni del Sud. Dall’altra ci sono gli abitanti delle regioni che la richiedono fortemente. Nel Veneto, secondo gli ultimi sondaggi politici Demos, i favorevoli all’autonomia sono il 75%. A sostegno dell’autonomia si schierano le maggioranze di tutti gli elettorati dell’arco parlamentare: da quelli del Pd (53%) a quelli di Fratelli d’Italia (99%).
Ma cosa dovrebbe fare il Veneto qualora il governo non concedesse l’autonomia? Il 45% vorrebbe che la proposta venisse rilanciata di nuovo in Parlamento ma cresce al 22% la quota di coloro che chiedono alla Regione di imporre l’autonomia attraverso forti azioni di protesta sociale e politica. Diminuisce invece al 7% la percentuale di chi sogna uno strappo definitivo con lo Stato e la nascita di un Veneto indipendente.
Sondaggi politici Demos: nota metodologica
L’Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 14 settembre 2019 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 6579), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d’età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
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