Valore probatorio perizia: quando ha valore legale e tipologie

Pubblicato il 3 Ottobre 2019 alle 14:01 Autore: Claudio Garau

Valore probatorio perizia: di che si tratta e quale effettivo valore può essere accordato ad una perizia in giudizio. Che cos’è utile ricordare?

Valore probatorio perizia: quando ha valore legale e tipologie

Cerchiamo di fare chiarezza su una questione pratica talvolta complessa, quella relativa al valore probatorio perizia, in una causa in tribunale. Domandiamoci perciò quando una perizia ha effettivo valore legale, quanto conta come prova e pertanto che utilità pratica può avere in un processo. In alcune circostanze, infatti, la perizia può essere rilevante nella decisione del giudice. Ecco cosa tenere in considerazione.

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Valore probatorio perizia: il contesto di riferimento

Il valore probatorio perizia emerge con forza, in tutte le circostanze in cui un soggetto intende avviare una causa contro qualcun’altro. Con la perizia, infatti, è possibile corroborare gli argomenti a sostegno della propria tesi nell’atto di citazione; e d’altra parte, una cosiddetta perizia giurata (ovvero una perizia che riporta non solo la firma del perito che attesta la veridicità del contenuto, ma anche una formula di giuramento di “aver bene e fedelmente adempiuto all’incarico affidatogli al solo scopo di far conoscere la verità”) potenzialmente può decisamente influire nelle determinazioni del giudice.

Tuttavia occorre precisare che, per quanto attiene al valore probatorio perizia, essa – debitamente pagata in via anticipata al professionista che la svolge – non è formalmente prova, ovvero non è atto ufficiale, bensì “atto di parte”, una sorta di indizio. E le stesse conclusioni valgono anche per l’eventuale perizia di parte avversaria, nonché per le eventuali consulenze tecniche d’ufficio, ovvero le perizie disposte dal giudice stesso.

Occorre ben distinguere il concetto di valore probatorio perizia da quello di prova in giudizio. Quest’ultima è infatti rappresentata da quei documenti, atti o dichiarazioni che, per loro natura, sono idonei a convincere il giudice delle ragioni di una parte rispetto all’altra. Insomma le prove contengono in sé la capacità di determinare, in modo decisivo, il convincimento del giudice.

Tra esse, a mero titolo esemplificativo, ricordiamo le scritture private, gli atti notarili, le fotografie, le testimonianze e le confessioni in giudizio. Non tutte le cosiddette prove hanno, però, la stessa rilevanza: ce ne sono alcune che possono influenzare parzialmente il ragionamento del giudice (ad esempio la testimonianza spesso è considerata dal giudice con molta prudenza) ed altre spesso decisive (come gli atti scritti notarili).

Che cos’è una perizia e qual è l’utilità in giudizio

La perizia, invece, non è altro che una indagine o uno studio tecnico, effettuato da esperti (che debbono sottoscrivere gli atti della stessa e, se richiesto, debbono essere iscritti ad un albo e quindi abilitati all’esercizio della libera professione). La caratteristica tipica della perizia è che è svolta fuori dal giudizio. La parte interessata sceglie pertanto un tecnico di fiducia (che a seconda del servizio richiesto, può essere, ad esempio, un ingegnere o uno psichiatra). Come accennato sopra, la perizia può anche essere sottoposta a giuramento in tribunale, innanzi al cancelliere: lo scopo è di dare ad essa maggior valore ed attendibilità.

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Se è vero che il valore probatorio perizia è relativo (si può piuttosto parlare di mero indizio), è necessario però anche ricordare che, laddove siano in gioco questioni tecniche e molto complesse, che sfuggono alle conoscenze del magistrato e degli avvocati delle parti, una perizia può aver comunque un certo peso. Pertanto le perizie di parte, così come le perizie d’ufficio disposte dal giudice, possono essere comunque utili per addivenire alla sentenza.

Il giudice potrà o meno riconoscere, per un data causa, il valore probatorio perizia, in quanto l’apprezzamento di essa sarà svolto dal giudice con assoluta discrezionalità, non essendo obbligato a tenerne conto. Nella prassi, talvolta il giudice giunge alla decisione, senza aver esaminato i contenuti delle perizie depositate.

Inoltre – come ribadito dalla Corte di Cassazionela perizia di parte è un semplice allegato difensivo di tipo tecnico, ovvero un indizio idoneo a ricostruire il quadro della vicenda, ma senza autonoma e sostanziale efficacia probatoria. Anzi, sempre secondo la Suprema Corte, il giudice può decidere anche in modo difforme dalle perizie di parte e senza doverne dar motivazione.

Se è vero quanto detto, è altrettanto vero però che la perizia ha una sua utilità specifica, in quanto è idonea a meglio calibrare la propria tesi e le proprie richieste ed, inoltre, è idonea ad influenzare l’eventuale parere fornito da un consulente tecnico d’ufficio, il quale solitamente esamina le perizie di parte prima di fornire la propria. In altre parole, se il valore probatorio perizia può definirsi relativo e legato alla discrezionalità del giudice, tale valore ha comunque un connotato di “utilità strategica” in corso di causa.

In conclusione, è chiaro che le perizie potranno avere tantissime applicazioni pratiche, esistendone svariate tipologie: da quelle effettuate da architetti o ingegneri, a quelle effettuate da esperti nel campo della medicina o ancora quelle, di tipo estimativo, effettuate dagli enti impositori, per fondare le proprie pretese tributarie in giudizio. Occorre ricordare che, invece, al di fuori di una causa, non sussiste alcun valore probatorio perizia. Ciò in quanto non la perizia è un documento ufficiale, in ragione del fatto che sussiste un mero rapporto contrattuale tra perito e cliente.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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