Sondaggi elettorali EMG, il PD scende sotto il 20%, Renzi al 4,5%
Sondaggi elettorali Emg, crescono tutti i partiti maggiori tranne il PD, che perde sei decimmi. Italia Viva sale al 4,5%. No al voto ai 16enni
Sono i partiti più grossi a guadagnare in questa edizione dei sondaggi elettorali di Emg per Agorà.
Sondaggi elettorali EMG: le intenzioni di voto
Tutti i più grossi tranne il PD, però, che scivola sotto il 20% perdendo il 0,6%. Dem ora al 19,7%: si avvicina il Movimento 5 Stelle, al 19%, in crescita dello 0,3%.
Se la lotta per il secondo posto è incerta non lo è quella per il primo in cui prevale la Lega, al 32,6%, lo 0,4% in più di settimana scorsa.
In crescita anche Fratelli d’Italia, al 7,6%, più 0,3% rispetto a sette giorni fa, e Forza Italia, che si avvicina al partito della Meloni, con il migliore incremento di questo sondaggio, un più 0,6% che la porta al 7,4%.
Su, anche se solo del 0,2% anche Italia Viva di Matteo Renzi, al 4,5%.
Sono invece in calo tutti i partiti più piccoli. +Europa, che scende dello 0,4% al 2,2%. La Sinistra, giù del 0,3% al 1,8%, Europa Verde, che perde lo 0,1% e va al 1,5%.
In diminuzione nella stessa misura anche Siamo Europei di Calenda, che scivola all’1%.
I partiti sotto il punto percentuale sono in tutto al 2,7%
La maggioranza di governo è quindi intorno al 45%. Ma chi è ritenuto il più importante all’interno dell’alleanza giallorossa?
Sempre più italiani ritengono Conte il leader della maggioranza
Sempre più importante sarebbe Conte secondo i sondaggi elettorali di Emg: il premier risulta in crescita del 3% e adesso al 49%.
Segue Renzi con il 20%, in aumento dell’1%, e poi Di Maio con il 12%. Giù Zingaretti, solo al 6%.
Tra le misure della legge di Stabilità anche una serie di incentivi all’uso della moneta elettronica contro il contante, per combattere l’evasione.
Effettivamente la maggior parte degli italiani vede di buon occhio questi pagamenti. Per il 26% sono uno strumento contro l’evasione, per un altro 26% sono pratici e sicuri.
Vi è però un 33% che pensa si tratti solo di un affare per le banche che guadagnano con le commissioni e un 12% che crede che i pagamenti elettronici penalizzino anziani e fasce deboli.
C’è invece contrarietà sull’ipotesi di estendere il diritto di voto ai 16enni. Solo il 22% pensa che sia giusto, mentre il 71% crede che a quell’età i ragazzi non siano pronti. E tra l’altro a pensarla così sono soprattutto i più giovani, tra i 18 e i 34 anni con l’84%, mentre ci sono meno contrari, il 60%, tra gli over 55 anni
Nota metodologica:
I sondaggi elettorali sono stati realizzati su un panel telematico di 1754 persone il 2 ottobre
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