Tassa ambientale gasolio 2020: importo e la risposta di Coldiretti
Tassa ambientale gasolio 2020: come funzionerebbe e quali sarebbero gli importi da pagare allo Stato. Il forte dissenso degli agricoltori.
Per recuperare nuove entrate e rimpinguare così le casse dell’Erario, pare che il nuovo Governo Conte 2 intenda imporre nuove tasse, ma non un’Iva più pesante o altre tasse onerose, bensì una tassa ambientale, cioè nel nome della tutela dell’ambiente, del clima e della salubrità dell’aria. Vediamo allora più nel dettaglio di che si tratta.
Tassa ambientale: quali sono le prospettive e le stime?
Se è vero che le forze politiche che attualmente guidano il paese, hanno promesso che non vi saranno aggravi di spesa per le tasche degli italiani, non altrettanto può dirsi – come anticipato – per le cosiddette “tasse green“. In verità, l’Italia ha già recentemente avuto a che fare con una tassa ambientale; ci riferiamo alla ecotassa sulla compravendita delle auto più inquinanti, la quale produsse forti critiche da parte delle case automobilistiche, timorose di perdere guadagni, in conseguenza di eventuali cali di vendita dei veicoli.
Ora, con la nuova legge di bilancio, che come al solito è progettata con l’arrivo degli ultimi mesi dell’anno, pare che l’ambiente sia tornato tema dominante, anche con riferimento alla possibile introduzione di un ulteriore balzello. Sui tavoli degli esperti che si occupano della stesura della prossima legge finanziaria, infatti, si ragiona di una nuova tassa ambientale sul gasolio, che comporterebbe un centesimo in più per ogni litro di diesel, come tassa verso l’Erario. In pratica, un prelievo ulteriore che sarebbe pari a circa 144 milioni di euro.
Si tratterebbe di un salato rincaro del prezzo del carburante, per tutti coloro che sono proprietari di veicoli diesel. Infatti, secondo il progetto del Governo sarebbe previsto a breve il taglio dei sussidi pericolosi per l’ambiente, come quello che, per le auto diesel, garantisce accise, ovvero tasse, più basse rispetto alla benzina.
In altre parole, se tale tassa ambientale sul gasolio, sarà effettivamente attuata, comporterà un forte onere economico per gli oltre 17 milioni di italiani con auto diesel. Addirittura, secondo i principali osservatori di area economica, se lo Stato decidesse di intervenire in modo ancora più drastico, con 10 centesimi di aumento l’Erario si garantirebbe un gettito di quasi un miliardo e mezzo. E ciò in tempi di crisi di PIL, non è affatto poco.
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La questione agricoltura
Secondo Coldiretti, ovvero la principale associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, una eventuale nuova tassa ambientale sul gasolio non potrà che avere effetti negativi sul settore agricolo in Italia, ritenuto peraltro tra i più “green” d’Europa. Le motivazioni di tale dissenso sono da rintracciarsi nel fatto che l’aumento dei costi del carburante produrrebbe anche e soprattutto l’effetto di far cessare e chiudere molte attività agricole, per incapacità di fronteggiare tutte le nuove spese.
E vi sarebbero delle conseguenze non soltanto economiche (con la messa fuori mercato delle eccellenze agroalimentari), ma anche propriamente ambientali, con impatti particolarmente negativi nelle aree svantaggiate (come abbandono e dissesto idrogeologico di molte aree rurali). Insomma la linea del Ministero dell’Ambiente non convince affatto gli operatori del settore agricolo, i quali – com’è noto – utilizzano trattori i cui motori funzionano esclusivamente a gasolio. Con tale nuova tassa ambientale, in pratica, sarebbe favorita l’economia straniera e la speculazione di aziende straniere, che non sono tenute a rispettare questo balzello.
Secondo la tesi Coldiretti, la gran parte delle imprese agricole italiane andrebbero in crisi e, non producendo nel nostro territorio, aumenterebbero ovviamente le importazioni di cibo dall’estero. Ciò, dal punto di vista ambientale, significherebbe maggiori costi legati ai trasporti aerei e su gomma.
In conclusione, Coldiretti afferma che la tassazione del gasolio agricolo, per combattere i cambiamenti climatici (e rimpinguare le casse dell’Erario) avrebbe come maggiore effetto, quello di danneggiare agricoltura, territorio, ambiente ed economia. Vedremo comunque nelle prossime settimane gli sviluppi del dibattito sulla tassa ambientale, se verrà effettivamente attuata e con quali modalità.
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