L’ultimo sondaggio di Demos & Pi per Repubblica mostra le variazioni delle intenzioni di voto occorse nell’ultimo mese. L’istituto di Ilvo Diamanti segnala un calo più o meno marcato dei tre principali partiti italiani.
Sondaggi elettorali: Lega giù, M5S stabile. PD paga la scissione
Chi soffre maggiormente è il Carroccio, che nel giro di un mese perde il 2,3%, passando dal 32,5 al 30,2%. È probabile che la lontananza dal governo si faccia sentire: non solo per l’impossibilità di porre in pratica determinate politiche, ma anche per una prima riduzione della copertura mediatica.
In seconda posizione troviamo il Movimento 5 Stelle, che perde un paio di decimi e scende al 20,6%. Va ricordato, però, che la rilevazione di settembre marcava un +3,2% rispetto a quella di luglio 2019. C’è la possibilità che il M5S sia, in questo momento, in una fase di assestamento.
In terza posizione troviamo il Partito Democratico, che paga lo scotto della scissione operata da Renzi. Il PD cala di 3,2 punti, che vanno quasi interamente all’ex segretario dem. Mentre il partito del Nazareno torna a scendere sotto la soglia psicologica dei 20 punti (dal 22,3 al 19,1%), l’Italia Viva di Renzi viene offerta al 3,9%. Ricordiamo che questa è la prima rilevazione di Demos & Pi per il partito di Matteo Renzi.
Sondaggi elettorali Demos: cresce FDI, che stacca Forza Italia
Il rialzo più importante è fatto registrare da Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni vedrebbe incrementare il proprio consenso di 1,2 punti, passando dal 7,4% al 8,6%. Si tratta del secondo incremento consecutivo di tale entità. La tendenza, quindi, sembra chiaramente favorevole per FDI. Discorso esattamente opposto per Forza Italia di Silvio Berlusconi, che ormai sembra perdere la scia di quella che era la terza gamba della coalizione di centrodestra. Il partito del cavaliere scende al 6,1% (in calo di quattro decimi rispetto alla rilevazione di settembre).
Nessuna forza a sinistra supera lo sbarramento
Secondo gli ultimi sondaggi elettorali di Demos & Pi, nessuna forza a sinistra del Partito Democratico riuscirebbe ad entrare in Parlamento. LeU/La Sinistra ci andrebbe abbastanza vicino, con il 2,4%: ma non è sufficiente. Europa Verde, otterrebbe un paio di decimi in meno (2,2%).
Tornando verso il centro dello scacchiere politico, +Europa non andrebbe oltre il 2,1%. Una frenata brusca per il partito della Bonino, che trova in IV di Renzi un nuovo competitor centrista (oltre al movimento “Siamo Europei” di Carlo Calenda).
Nota metodologica in attesa di diffusione (ancora non presente su sito ministeriale sondaggipoliticoelettorali.it).
Rilevazione di ottobre 2019 su base di 1265 casi.
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