Bonus 40 euro in busta paga: fasce reddito e ipotesi del governo
La lotta all’evasione fiscale contribuirà al reperimento delle risorse per finanziare il taglio del cuneo fiscale e generare così incrementi pecuniari nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Al momento l’ipotesi allo studio riguarda un aumento di 40 euro al mese, ma ci sono ancora alcune perplessità su quale potrebbe essere la platea di beneficiari.
Bonus 40 euro in busta paga: come funziona
Il premier Giuseppe Conte aveva affermato che quando si parlava di lavoro, e in particolare di lavoratori, bisognava avere rispetto per questi ultimi. Matteo Renzi, con il bonus 80 euro, “ha dato molto di più, ma noi abbiamo un quadro di finanza molto delicato”. Fonti di Palazzo Chigi hanno poi spiegato le parole del presidente del Consiglio. “Il taglio del cuneo fiscale a cui il governo sta lavorando conduce a un beneficio medio di 40 euro mensili in busta paga per i lavoratori”. Infine, un riferimento alla situazione finanziaria delicata del Paese, “che impone scelte oculate”, ma che nonostante ciò, tramite il bonus 40 euro, diventa “un sostegno importante al potere d’acquisto delle famiglie”.
Bonus 40 euro in busta paga: a chi spetta?
Per ora si tratta solo di ipotesi e di scenari allo studio. Certo è che da diverse settimane ormai si parla di taglio del cuneo fiscale e di come questo alla fine si tradurrà in realtà. Originariamente si era parlato di un aumento annuo di 1.500 euro mentre, ad oggi, vista la difficoltà nel reperire le risorse ed il delicato scenario delicato in termini di finanza pubblica, si sta abbassando il tiro. Dall’estensione del bonus Renzi si è così arrivati a un bonus 40 euro (dunque dimezzato di importo a quello chiamato bonus Renzi), sebbene sulla platea dei beneficiari ci sono ancora alcuni punti interrogativi: le ipotesi sono quelle di confermare i soggetti lavoratori fino a 26 mila euro, mentre c’è chi vuole estendere questo bacino a una fascia reddituale di 35 mila euro (con il PD che vorrebbe spingersi fino ai 40 mila euro). Ancora in piedi l’ipotesi di estendere il bonus anche a chi guadagna meno di 8.000 euro annui.
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