Sondaggi politici Analisi Politica, sì a cittadinanza dopo le scuole dell’obbligo
Sondaggi politici Analisi Politica. Gli italiani non dicono no allo ius culturae, ma sì a sermoni in italiano nelle mosche e rispetto integrale delle leggi
Si è tornato a parlare di ius soli e ius culturae, in particolare di quest’ultimo. In origine il progetto era stato quello di dare la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia se almeno uno dei genitori fosse sul territorio da un certo periodo di tempo.
Ora si parla di una concessione condizionata al completamento di un ciclo di studi.
Analisi politica ha chiesto agli italiani cosa ne pensassero. Le risposte sono articolate. Comunque solo una minoranza, il 31%, vorrebbe rimanere alle regole attuali, per cui la richiesta può essere fatta solo a 18 anni.
Era però il 27% nel 2014.
Il 35% pensa che se si nasce in Italia si debba essere considerati automaticamente italiani. C’è però un calo rispetto al 42% del 2014.
Il 29%, in crescita sul 27% di 5 anni fa, pensa che sia giusto aspettare il completamento di un ciclo scolastico. Possiamo quindi immaginare che su questa soluzione di mezzo ci sia il consenso della maggior parte degli italiani, contando anche quelli ancora più aperturisti.
Sondaggi politici, italiani a favore di prediche in italiano nelle moschee
Su altre domande le maggioranze sono molto più chiare.
Il 56% è molto o abbastanza d’accordo sull’idea di obbligare le moschee a prediche in italiano.
L’80% è per introdurre un reato sulla predicazione di odio e la giustificazione degli atti di terrorismo.
Per il 64% per migliorare l’integrazione degli immigrati musulmani si deve esigere il rispetto delle leggi italiane senza eccezioni.
Inoltre per il 60% il velo portato dalle donne di religione islamica scaturisce da una imposizione della famiglia o della propria cultura più che da una libera scelta, come invece pensa il 27% degli intervistati.
Per il 6% c’è addirittura alla base un rifiuto dei valori occidentali.
Le domande di questi sondaggi politici hanno riguardato 800 persone intervistate telefonicamente tra il 22 e il 24 luglio del 2019
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