Quanto guadagna un informatore scientifico del farmaco: importo stipendio
Quanto guadagna un informatore scientifico? Oltre alla preparazione e alla bravura, molto dipende dal rapporto di lavoro e dai risultati
Una professione che richiede un’alta specializzazione, oltre a una formazione continua, ma che allo stesso tempo permette di avere uno stipendio più che decoroso anche ai neolaureati ma nello specifico cosa fa e quanto guadagna un informatore scientifico?
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Cosa fa un Informatore scientifico?
Quella dell’informatore scientifico è una particolare figura di venditore: si occupa di promuovere dei farmaci presso i medici o le farmacie, illustrandone i benefici e i vantaggi. Chiaramente è opportuno che un commerciale conosca bene il prodotto che si accinge a vendere, dunque, l’informatore scientifico dovrà informarsi sulle proprietà terapeutiche, le controindicazioni, la posologia e tutto ciò che riguarda il farmaco che intende proporre agli specialisti.
Quindi, oltre a una continua formazione nel campo della farmacologia e volendo della ricerca scientifica in generale, per intraprendere tale carriera sarà necessario svolgere un percorso di studi universitario che incentrato, se non proprio sulla medicina o comunque sulle professioni sanitarie, almeno sulle scienze biologiche o la chimica farmaceutica. Detto ciò, la capacità di instaurare rapporti di fiducia con gli specialisti, è facile capirlo, costituirà un fattore fondamentale per avere successo.
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Quando guadagna?
L’informatore scientifico è una di quelle professioni che in teoria garantiscono anche ai neolaureati un buonissimo stipendio di partenza. Secondo le stime di alcune agenzie di HR, si parte da 25mila euro lordi annui per arrivare fino a 50mila euro lordi annui in certi casi. Molto dipende, come per tutti i generi di venditori, dai risultati che si raggiungono e dal tipo di rapporto di lavoro.
Infatti, un dipendente potrà provare a raggiungere gli obiettivi di vendita che di solito le aziende pongono con scadenza trimestrali e, nel caso li raggiunga, garantirsi dei bonus, a volte anche consistenti, tra l’altro, al mantenimento dei risultati oltre una certa soglia può anche scattare un aumento stabile della retribuzione. L’informatore scientifico, però, può essere anche un libero professionista, mono o plurimandatario: in tal evenienza avrà meno garanzie ma potenzialmente anche un maggior margine di guadagno.
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