Multa ztl: quando è illegittima e perché il comune perde il ricorso?

Pubblicato il 10 Ottobre 2019 alle 13:55 Autore: Claudio Garau

Multa ztl: i casi in cui è illegittima e i sottostanti motivi che stanno alla base della pronuncia di nullità da parte del giudice. Ecco cosa sapere

Multa ztl quando è illegittima e perché il comune perde il ricorso
Multa ztl: quando è illegittima e perché il comune perde il ricorso?

Le multe – è risaputo – sono un rischio per tutti gli automobilisti che non rispettano, volontariamente o per distrazione, le regole contenute nel Codice della Strada. Sicuramente la multa ztl, ovvero quella legata al passaggio con la propria automobile in una zona riservata alla circolazione dei soli pedoni, è tra le più diffuse. Ma diffusi sono anche i ricorsi contro di essa. Vediamo allora quali sono i casi più tipici di contravvenzione illegittima e perché, di conseguenza, il Comune è destinato a perdere la causa.

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Multa ztl: quando il ricorso è efficace?

Come anticipato, la giurisprudenza – in tema di multa ztl – ci ha insegnato che, in realtà, in molte circostanze è possibile fare ricorso contro tale multa, per il tramite del proprio avvocato, con buone possibilità di veder accolte le proprie ragioni dal giudice. Ad esempio, un caso tipico di nullità o illegittimità di una multa è quello relativo alla circostanza per la quale un dato Comune scelga di porre le telecamere della ztl in immediata prossimità del cartello (ovvero a pochi metri), che informa gli automobilisti di non poter varcare l’ingresso della ztl, senza idoneo pass.

In altre parole, la giurisprudenza ha ritenuto, piuttosto, che deve sussistere uno spazio sufficiente (secondo il Codice della Strada, almeno 80 metri) per consentire, a qualsiasi conducente, di rendersi conto del divieto e di fare marcia indietro senza frenate improvvise, evitando quindi di costituire rischio per la circolazione dei pedoni. Come chiarito dai magistrati, tale spazio deve essere inoltre “Libero da ostacoli per una corretta visibilità“.

È illegittima anche la multa emessa dalla polizia ma senza che il Comune renda noti i fotogrammi delle riprese video, fatte dalla telecamera della ztl, per individuare l’auto che entra e circola senza permesso. Il motivo della nullità della multa è piuttosto evidente: in caso di contestazione con ricorso, il Comune deve sempre dimostrare il fondamento della multa.

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Altro caso in cui il giudice ha dichiarato la nullità della multa ztl, su ricorso, è quello legato alla circostanza che un Comune, improvvisamente, ponga una ztl su un’area in cui fino al giorno precedente le auto potevano circolare liberamente. In queste circostanze, la giurisprudenza ha ritenuto necessario che il Comune rispetti un periodo di transizione di almeno un mese (come sancito dal Ministero delle Infrastrutture), nel quale non ci sono telecamere pronte a far scattare multe. Anzi, in questo periodo la polizia municipale del luogo deve presidiare l’area, onde informare gli automobilisti della nuova ztl e senza emettere alcuna sanzione.

In conclusione di questa rassegna dei principali casi di illegittimità di una multa, menzioniamo la nullità dovuta all’utilizzo di una telecamera non omologata o se l’omologa è stata conseguita da una società che non esiste più, e la nullità dovuta alla presenza della scritta “varco attivo”. In quest’ultimo caso è facile che il guidatore cada in equivoco: pertanto seguendo le indicazioni ministeriali in merito, la multa potrà ritenersi legittima esclusivamente se la scritta è invece “ztl attiva” di colore rosso.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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