Digital Tax 2020: entrata in vigore e importo tasse. Chi deve pagare
Digital Tax 2020: con la nuova Legge di Bilancio dovrebbe tornare alla ribalta anche l’imposta rivolta ai giganti del web come Google e Amazon
Digital Tax 2020: con la nuova Legge di Bilancio dovrebbe tornare alla ribalta anche l’imposta rivolta ai giganti del web; esordio previsto il primo di gennaio dell’anno prossimo.
Digital Tax 2020: operativa dal primo gennaio
A confermare la notizia è stato lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ai margini dei lavori dell’Ecofin; in realtà, come precisato dal titolare del dicastero di Via XX settembre, la Digital Tax “c’era ma non era operativa”: infatti, era stata prevista già con la manovra per lo scorso anno – con tanto di previsione di 1,35 miliardi di gettito in più nel complesso – ma non era ancora stata attuata.
Il decreto attuativo di Mef e Mise doveva arrivare per a fine aprile poi subì un “fatale” slittamento in attesa di trovare un maggiore coordinamento a livello internazionale. È chiaro, d’altronde, che senza un accordo generale alcuni paesi potrebbero modificare la propria tassazione rendendola più conveniente per i colossi digitali.
Aliquota al 3% per i giganti del Web
La tassa in questione – sul modello di quella già in vigore in Francia – prevede l’applicazione di un’aliquota del 3% per quelle aziende che superano i 750 milioni di ricavi di cui almeno 5,5 milioni da servizi digitali (pubblicità mirata, trasmissione dei dati etc…) guadagnati sul territorio nazionale anche se non hanno delle strutture stabili in Italia. Dunque, colpirà grandi multinazionali come Amazon e Google, Facebook e Twitter, Airbnb e Tripadvisor, ma non piattaforme con Netflix e Spotify.
Gualtieri ha voluto anche ipotizzare un’entrata su base annua per le casse dello stato di oltre mezzo miliardo (in base alle prime stime l’erario incasserebbe 150 milioni nel 2020 e 600 milioni nei successivi due anni una volta a regime). Nel 2018, come riporta il registro delle imprese di Infocamere, le succitate grandi aziende del web (senza contare Facebook che comunque nel 2017 non ha pagato più di 120mila euro di tasse) hanno versato imposte per “soli” 14 milioni e 300 mila euro.
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