Rimborsi 730 2020: taglio per 745 mila contribuenti. Le detrazioni colpite
Rimborsi 730 2020: novità in arrivo con la Legge di Bilancio, l’erario recupererà i debiti attraverso un pignoramento dei crediti obbligatorio e automatico
Ogni anno circa 745mila contribuenti su poco più di 14 milioni totali usufruiscono dei rimborsi di imposta a seguito della presentazione del modello 730. Dal 2020 lo Stato avrà la possibilità di attingere anche a questa fonte per saldare le cartelle in sospeso.
Rimborsi 730 2020: come cambiano?
La stretta sui contribuenti che usufruiscono del rimborso di imposta comparirà nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio per il 2020. In cosa consistono tali “disposizioni di efficientamento della riscossione”? In breve, al momento dell’erogazione di un rimborso di imposta ossia, per i contribuenti che effettuano la dichiarazione dei redditi tramite modello 730, quando il prospetto di liquidazione sta per essere trasmesso al sostituto d’imposta (il datore di lavoro, etc…), l’Agenzia delle Entrate verificherà se il contribuente che avrebbe diritto al rimborso, appunto, è iscritto a ruolo.
30 giorni per avviare un contradditorio
Dunque, se il contribuente risulterà iscritto, entro 60 giorni il rimborso andrà a compensare l’importo dovuto al Fisco. Il meccanismo non si mette in moto però se la somma dovuta rientra in un piano di pagamento rateale oppure se è inferiore a 100 euro. Dal canto suo, il contribuente, una volta ricevuta comunicazione dell’utilizzo delle somme a credito per colmare i debiti con l’erario, potrà avviare un contraddittorio entro 30 giorni ed eventualmente evitare di vedersi tagliare il rimborso. Tutto ciò varrà anche per le somme dovute in seguito alla presentazione delle dichiarazioni Irpef, Ires o Irap: in tal caso i crediti che superano quota 5mila euro potranno essere utilizzati solo dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate su eventuali debiti pendenti col Fisco.
Una normativa più incisiva
In tal modo, si pensa di rendere più incisiva la normativa che attualmente riguarda sì i crediti d’imposta ma non quelli da 730 in particolare e, tra l’altro, prevede soltanto una proposta di compensazione che a loro volta i contribuenti hanno il diritto di rifiutare. In sostanza, si può riepilogare dicendo che l’erario recupererà i debiti attraverso il pignoramento dei crediti obbligatorio e automatico. La modifica rientra nel quadro del potenziamento della lotta all’evasione fiscale posta come obiettivo prioritario dal governo anche per reperire 7 miliardi necessari a finanziare la prossima manovra.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it