Multe non pagate e debiti scalati dalle detrazioni, la novità nella Manovra

Pubblicato il 14 Ottobre 2019 alle 11:39 Autore: Daniele Sforza

Prende forma la Manovra 2020 e il Decreto fiscale a essa applicato, tra multe non pagate al fisco scalate dalle detrazioni e lotta all’evasione fiscale.

Multe non pagate e debiti scalati dalle detrazioni
Multe non pagate e debiti scalati dalle detrazioni, la novità nella Manovra

Una delle parole chiave più importanti correlate alla Manovra 2020 corrisponde certamente alla lotta all’evasione fiscale. Lo Stato cercherà in tutti i modi di risolvere le questioni pendenti tra i contribuenti e il fisco, anche al fine di recuperare quei miliardi di euro (7,2 per l’esattezza) comunicati nella NaDef. Non solo lotteria degli scontrini, che incentiverà i metodi di pagamento tracciabili, il rilascio dello scontrino, volendo abbattere il nero e sanzionando (da 500 a 2.000 euro) i commercianti che non si adegueranno rifiutando ad esempio di accettare la richiesta del contribuente di fornire il proprio codice fiscale e partecipare così alla lotteria.

Multe non pagate e debiti con il Fisco detratti dagli eventuali rimborsi

Anche le multe non pagate e i debiti con il fisco saranno materia di ampia discussione, in particolar modo perché questi ultimi, nell’eventualità di compensazioni con il fisco, saranno detratti dalle somme spettanti.

Sulla questione è intervenuto di recente anche il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, che ha affermato che “il governo punta al contrasto delle compensazioni indebite e a un migliore incrocio delle banche dati già in possesso dell’amministrazione finanziaria che sono potenzialmente uno strumento importantissimo per controlli mirati nei settori a più alto rischio”.

Multe non pagate e debito con il fisco: le novità della Manovra 2020

Non ci sarà solo una piattaforma tecnologica per la certificazione dei crediti previdenziali: come riporta Il Sole 24 Ore ci si focalizzerà anche sui crediti delle imposte dirette, come Irpef e Ires, nonché dell’Irap e delle somme che i cittadini e i pensionati chiedono a rimborso. Le ipotesi al vaglio che stanno prendendo sempre più forma riguardano l’estensione delle regole delle compensazioni Iva a tutte le altre tipologie di compensazioni: servirà dunque il visto di conformità e l’indicazione in dichiarazione, con l’allungamento dei tempi di attesa per i contribuenti di ottenere i rimborsi (entro dicembre).

Per quanto riguarda la seconda voce, il rimborso sarà soggetto a verifiche da parte del Fisco, che prima di procedere valuterà gli eventuali debiti dei soggetti con lo Stato, provvedendo alla decurtazione della parte da rimborsare. Ciò significa che se un soggetto deve avere un rimborso di 2.000 euro, ma ha debiti pendenti con il Fisco per somme pari a 1.600 euro, quest’ultima cifra sarà detratta dalla parte rimborsabile direttamente. In questo modo si procederà con lo snellimento burocratico e la velocizzazione delle procedure da parte dello Stato. Se non ci saranno rimborsi, lo stesso meccanismo colpirà le eventuali detrazioni a cui il soggetto ha diritto.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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