Pignoramento presso terzi: quanto costa la notifica e come farla
Pignoramento presso terzi: a quanto ammontano i costi di notifica e con quali modalità pratiche svolgerla? Ecco cosa sapere in proposito
Pignoramento presso terzi: quanto costa la notifica e come farla
Il pignoramento presso terzi è un utile strumento a disposizione del creditore, al fine di avere maggiori garanzie di tutela del proprio diritto nei confronti del debitore. Vediamo allora qualche essenziale dettaglio in merito alla procedura da svolgere, quanto costa la notifica e come fare.
Pignoramento presso terzi: qual è la finalità pratica?
Prima di affrontare l’argomento notifica e costi, richiamiamo in sintesi che cos’è un pignoramento presso terzi. Esso non è altro che una particolare tipologia di esecuzione forzata, la quale può essere sfruttata dal creditore per ottenere quanto comunque a lui spettante. Il fondamento del pignoramento in oggetto è che la somma o i beni che spettano al titolare del diritto di credito, debbono essere stati acclarati in un provvedimento del giudice, supportato da quella che in gergo è chiamata “formula esecutiva” e che materialmente, dà “forza” al provvedimento stesso e fa sì che gli ufficiali giudiziari possano dar luogo al pignoramento.
Nell’ipotesi del pignoramento presso terzi, abbiamo che il creditore riesce a soddisfare la sua legittima pretesa di credito, non direttamente verso il debitore, ma verso soggetti rispetto a lui, “terzi”. Questi possono essere persone fisiche o giuridiche (come aziende o enti), che a loro volta sono debitori di qualcosa verso il debitore originario. Tipico è il caso del pignoramento presso terzi, consistente nell’esecuzione nei confronti della pensione o dello stipendio, erogati da INPS o datore di lavoro. La finalità di tale iter è piuttosto evidente: avere una maggiore probabilità di ottenere quanto spettante in base al titolo esecutivo, agendo non direttamente nei confronti del debitore originario, ma di qualcuno che in relazione con lui.
Il fattore costi della notifica
A questo punto, veniamo all’argomento pratico dei costi. Tale iter di pignoramento presso terzi ha ovviamente delle spese, a carico del creditore che attiva la procedura. In via generale, distinguiamo i costi vivi (ovvero immediati e diretti) per compiere la notifica da parte dell’ufficiale giudiziario, e i costi dell’onorario dell’avvocato, legati allo svolgimento dei compiti tecnici dell’iter stesso. In particolare, l’atto in esame va notificato sia al debitore originario, che al terzo (ovvero il debitore del debitore). Tale attività ha costi differenti, in base alle modalità scelte dal titolare del diritto di credito, per far giungere l’atto all’ufficiale giudiziario.
Una prima ipotesi è data dalla consegna dell’atto di pignoramento verso terzi, all’ufficiale giudiziario, presso l’ufficio notifiche del tribunale. I costi, in queste ipotesi, oscillano attorno da un minimo di 30,00 euro ad un massimo di 100,00, laddove l’ufficiale giudiziario debba andare di persona nel luogo di effettiva notifica (ad esempio la sede locale dell’INPS, in caso di pignoramento presso terzi di pensione).
L’alternativa a questa ipotesi è quella della spedizione dell’atto agli ufficiali giudiziari: il creditore allora dovrà inviare una raccomandata, andando in un ufficio postale e pagando i costi relativi al tipo di raccomandata prescelta e al peso della busta da spedire. Tuttavia, anche in queste circostanze, saranno sommati i costi di notifica dell’ufficiale giudiziario, visti poco fa in sintesi.
Se la notifica non va a buon fine e pertanto il debitore non è di seguito informato dell’atto (perché ad esempio si è trasferito o vi è stato un problema nella spedizione della notifica), il creditore sarà costretto a sopportare nuovi costi, per una notifica ex novo; laddove invece il destinatario sia irreperibile (perché magari partito per località estera imprecisata), il creditore dovrà sopportare l’ulteriore aggravio di costi, previsti dal Codice di Procedura Civile per la notifica agli irreperibili.
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