Avvocato in affitto 2019: come funziona e quanto costa. Le novità
Avvocato in affitto: di che si tratta e cosa fa questa figura professionale di origine anglosassone. Ecco le informazioni utili a riguardo.
L’avvocato in affitto è una novità che arriva dal mondo anglosassone, per rispondere alle nuove esigenze delle realtà produttive ed imprenditoriali. Vediamo allora in concreto come funzione e quanto costa, in considerazione del fatto che è una figura destinata ad una progressiva diffusione anche in Italia.
Avvocato in affitto: che cos’è?
Tale figura, come anticipato, opera in stretta correlazione con il settore degli affari, dell’impresa e del commercio; ha come riferimento le piccole e medie aziende però, non le multinazionali. Queste ultime infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, già si avvalgono di una rete interna di legali assunti in azienda o, comunque, di un supporto di avvocati esterni convenzionati. Con gli avvocati in affitto – o “on demand”, detto in gergo – abbiamo qualcosa di diverso: l’interesse di una azienda a dare ad un avvocato una serie di incarichi e compiti specifici, tali da comportare che questa figura sia di fatto inserita nella rete dell’impresa, per un certo lasso di tempo. Una sorta di affitto insomma, legato non a singole prestazioni professionali (una singola consulenza, una singola causa ecc.), bensì ad un effettivo servizio di assistenza continuata.
Dove lavora e di che cosa si occupa
L’avvocato in affitto cambia anche, a livello pratico, il modo di svolgere il suo lavoro, dato che passa dallo studio professionale associato alla sede del cliente, ovvero la sede dell’azienda. Alla base di tale assistenza, c’è però sempre un contratto prefissato che chiarisce a priori cosa l’avvocato in affitto andrà a fare per l’azienda, ed anche per periodi piuttosto lunghi (di solito svariati mesi). Tale contratto ovviamente conterrà anche le disposizioni relative ai costi delle prestazioni: essi saranno variabili in base a quantità e complessità delle mansioni svolte, e la durata della prestazioni nel tempo sarà un’altra variabile che influirà sulla somma da versare all’avvocato.
Visto lo stretto collegamento con le realtà imprenditoriali, molto spesso l’avvocato in affitto si occuperà di prestazioni correlate al diritto commerciale, bancario, assicurativo, finanziario e societario. È chiaro che, da un certo punto di vista, tale contratto può assomigliare ad un vero e proprio contratto di lavoro subordinato o parasubordinato, in cui all’avvocato sono assegnate specifiche mansioni, da eseguire in un dato periodo di tempo. Il rischio però è che tale figura diventi un supporto per le più disparate attività aziendali, considerando le competenze “trasversali” che spesso un avvocato di buon livello possiede. Da una parte, la nota positiva potrebbe essere la possibilità di assunzione in azienda di un avvocato in affitto utile e preparato su più campi; dall’altra, però, c’è il pericolo che tale figura venga di fatto sfruttata oltre le mansioni previste, acuendo il già noto problema del precariato della professione.
In ogni caso, pare proprio che l’avvocato in affitto sia ormai una realtà, destinata ad avere sempre più spazio e a consolidarsi anche in Italia, in considerazione del mutamento del mercato del lavoro e delle necessità aziendali.
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