Con un comunicato stampa diffuso nella giornata di lunedì 14 ottobre 2019, l’Agenzia delle Entrate mette in guardia gli utenti da una truffa Pec, tentativi di phishing che hanno il solo scopo di rubare le informazioni personali e i dati sensibili delle persone per effettuare diversi tipi di truffe. L’Agenzia delle Entrate, ovviamente, è attore inconsapevole di questi messaggi inviati tramite posta elettronica certificata. Nel comunicato redatto dall’Agenzia, dunque, vi sono elencati alcuni suggerimenti su come tutelarsi ed evitare qualsiasi problema generato da questo tipo di truffa, che avviene peraltro su caselle di posta elettronica certificata e può dunque risultare verosimile a un destinatario ignaro.
Truffa Pec: come tutelarsi, il vademecum dell’Agenzia delle Entrate
Nel comunicato di allerta ai contribuenti, l’Agenzia delle Entrate rivela che in questi giorni stanno arrivando mail di phishing via Posta elettronica certificata. I messaggi riguardano prevalentemente la fattura elettronica, mentre l’obiettivo finale della truffa è quello di raccogliere informazioni utili per effettuare frodi nei confronti del destinatario. Bersaglio preferito di questi messaggi di phishing sono soprattutto le caselle Pec di strutture pubbliche, private e di soggetti iscritti a ordine professionali.
L’AdE ricorda quindi le caratteristiche di un vero messaggio Pec dello Sdi, che sono le seguenti:
- Il mittente è solo del tipo sdiNN@pec.fatturapa.it dove NN è un progressivo numerico a due cifre;
- Il messaggio deve contenere necessariamente due allegati composti in accordo alle specifiche tecniche sulla fatturazione elettroniche (pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate).
Concludendo, l’AdE si dichiara totalmente estranea all’invio di queste missive truffaldine e suggerisce ai contribuenti di non aprire mai mail provenienti da utenze sconosciute o sospette la cui richiesta è quella di modificare l’indirizzo di recapito per le comunicazioni successive con il Sistema di Interscambio. L’unica cosa da fare, pertanto, è cestinare queste mail sospette nell’immediato.
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