Sulle pensioni ultime notizie riportano le dichiarazioni di Alberto Brambilla, esperto di materia previdenziale e consigliere economico del Governo, rilasciate al Corriere durante un’intervista e che hanno come argomento principale Quota 100, e i problemi e le conseguenze determinate da questa nuova misura di pensione anticipata.
Quota 100, problemi e conseguenze da valutare
Il primo problema che si potrebbe creare, una volta che Quota 100 sarà giunta a scadenza (31 dicembre 2021) sarà quello di un salto brusco per accedere alla pensione di vecchiaia o anticipata. Si passerà da 62 anni di età e 38 anni di contributi a 67 anni di età o 41/42 anni e mezzo di contributi. Per risolvere questo problema, gli oppositori della misura (in particolare Italia Viva di Matteo Renzi) hanno proposto di abolire la misura. Questo, però, rischia di creare – se non vi saranno modifiche – un altro problema non di poco conto: la creazione di nuovi esodati. “Numerose aziende hanno già fatto gli accordi per mandare in pensione i lavoratori e si creerebbe una nuova ondata di esodati”, ha spiegato Brambilla. Altro aspetto da non sottovalutare è che la maggior parte dei lavoratori col sistema retributivo o misto hanno già sfruttato Quota 100, ma dal prossimo anno “la maggior parte di coloro che potrebbero accedere al pensionamento anticipato avrebbe almeno il 60-65% dell’assegno calcolato col contributivo, perdendoci in media il 10%”. E ciò va anche a spiegare il drastico calo di domande di accesso alla misura, che potrebbe non essere molto più conveniente.
Pensioni ultime notizie: Quota 103, come funziona
La proposta di Brambilla equivarrebbe così a una sorta di Quota 103, rendendo strutturale un nuovo canale di uscita anticipata che consentirebbe di snellire i rigidi requisiti della Legge Fornero, soprattutto per le nuove generazioni. Si potrebbe così accedere al pensionamento con 64 anni di età ma solo se si è maturato un assegno pari a 2,8 il minimo (nel 2019 equivarrebbe a circa 1.300 euro), ma questo taglierebbe una larga fetta di giovani penalizzati da basse retribuzioni. Quindi si potrebbe optare per 64 anni di età e 39 anni di contributi. Questa misura potrebbe partire già dal 2021, a condizione che Quota 100 termini in anticipo, ed eviterebbe il grande scalone che ci sarebbe tra il 31 dicembre 2022 e il 1° gennaio 2023 in materia di accesso alla pensione. E per quanto riguarda il costo? “A regime sarebbe inferiore a quello di Quota 100. Se nei primi anni si spende un po’ di più, alla fine, trattandosi di pensioni prevalentemente contributive, si restituirà quanto versato”.
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