Turchia Siria ultime notizie: cosa sta succedendo e chi sono i Curdi
Turchia Siria: il Presidente Erdogan continua a escludere la possibilità di un cessate il fuoco nonostante le minacce di Usa ed Europa
Prosegue l’offensiva turca nel nord-est della Siria in chiave anti-curda: il Presidente Erdogan continua a escludere la possibilità di un cessate il fuoco nonostante la minaccia di sanzioni Usa e gli attriti con l’Europa.
Turchia Siria: il ritiro degli americani
Dopo la decisione del Presidente Trump di ritirare i soldati americani stanziati nel Nord della Siria, il disimpegno delle truppe americane sparse per il mondo per volere delle amministrazioni Bush e Obama era tra i punti del suo programma elettorale, la Turchia ha dato il via all’operazione “Sorgente di Pace” di concerto con l’Esercito Libero Siriano, una delle formazioni militari che avversano il Presidente Assad.
L’obiettivo di “Fonte di pace”
Dopo “Scudo dell’Eufrate” e “Ramoscello d’ulivo”, questa è la terza offensiva di Ankara in territorio siriano dal 2016, d’altra parte, per la prima volta le truppe turche si muovono ad est del fiume Eufrate: l’obiettivo è quello di creare una “buffer zone” tra il confine turco e il territorio controllato dai curdi delle Unità di protezione del Popolo (Ypg) considerati alla stregua di un gruppo terroristico; in breve, si ritengono strettamente legati al PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione al bando in Turchia, anche se hanno incassato gli aiuti americani per combattere – con successo – l’Isis. Nella zona poi dovrebbe essere favorito l’insediamento di centinaia di migliaia di profughi causati dal conflitto.
La Russia prende il posto degli Usa
Nella prima settimana, l’operazione Sorgente di Pace contro le milizie curde ha portato la Turchia a controllare circa 1.200 chilometri quadrati di territorio siriano. Erdogan in queste ore ha ribadito come l’intenzione sia quella di penetrare per 30-35 chilometri al di là del confine, nonostante l’accrescersi delle tensioni con l’Ue e la minaccia di “distruggere l’economia turca” proveniente dalla Casa Bianca. Al di là delle pressioni diplomatiche, potrebbe ridimensionare le ambizioni turche l’interposizione dell’esercito di Assad e dei militari russi proprio tra forze di Ankara e curdi. Il regime siriano, infatti, pur tradizionalmente ostile alle rivendicazioni di autonomia curde, ha siglato un’intesa proprio con le forze del Rojava in chiave anti-turca, nel frattempo, il più forte alleato di Assad, la Russia, sembra voler offrire protezione alle milizie Ypg rimaste isolate in campo internazionale dopo l’abbandono del campo da parte dell’esercito Usa.
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