La Legge di Bilancio per il 2020 ha ormai assunto i suoi contorni fondamentali: gran parte delle risorse saranno stanziate per la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia; questo era l’obiettivo principale del governo Conte bis.
Meno pressioni fiscale sulle buste paga
Anche un altro obiettivo dell’attuale governo sembra essere stato raggiunto: si tratta del taglio del cuneo fiscale. I primi effetti di quest’ultimo si potranno notare già nel 2020, con una riduzione pari a 3 miliardi, il taglio dovrebbe essere di 5,5-6 miliardi nel 2021. A trarne maggiore vantaggio, innanzitutto, i circa 4 milioni e mezzo di lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra 26.600 e 35mila euro all’anno: finora sosta stati esclusi dall’erogazione del bonus 80 euro, adesso potrebbero ricevere fino a 50 euro in più in busta paga (mille euro in più all’anno a partire dal 2021).
Diametralmente, il bonus Renzi sarà confermato per chi ha un reddito compreso tra 8mila e 26.600 euro, d’altro canto, potrebbe diventare una detrazione fiscale: tradotto una quarantina di euro in più al mese. Dal governo si lavora anche in direzione degli incapienti, coloro che non prendono il bonus perché hanno un reddito inferiore agli 8mila euro: potrebbe essere previsto un assegno di valore crescente fino a un massimo di 80 euro.
Nuove tasse 2020: non solo Digital Tax
Se da una parte pare che le tasse si abbasseranno per qualcuno (considerando anche la riduzione del superticket per quanto riguarda il comparto sanità), dall’altra si alzeranno sicuramente per qualcun altro, come i commercianti che rifiuteranno i pagamenti con moneta elettronica e i giganti del web. Dal primo gennaio 2020 sarà operativa la digital tax (aliquota del 3% sui ricavi dell’anno solare dei colossi di internet): bisognerà versarla entro il 16 marzo del 2021 (con obbligo di dichiarazione entro il 30 giugno). Tuttavia, confermate le brutte notizie per le partite Iva che si aspettavano l’estensione del regime forfettario fino a 100mila euro di ricavi, tra l’altro, la tassazione agevolata sarà preclusa a chi supererà i 30mila euro da lavoro dipendente.
Detto ciò, con la prossima manovra si procede alla proroga per un altro anno delle agevolazioni fiscali previste per la casa, quindi, quelle che riguardano le ristrutturazioni, anche “normali”, l’efficientamento energetico (ecobonus) e l’acquisto di mobili. Tra l’altro, dovrebbe essere introdotto anche il bonus facciate: detrazione del 90% delle spese sostenute per ristrutturare, appunto, le facciate degli edifici. Sempre sul fronte immobiliare – oltre a un possibile aumento della cedolare secca sugli affitti a canone concordato con l’aliquota che potrebbe crescere fino al 12,5% – destinato ad aumentare da 50 a 150 euro l’imposta di registro che si paga sulle compravendite tra privati. Dal primo giugno 2020 farà il suo esordio la tassa sugli imballaggi di plastica e dal 2021 verrà eliminato il beneficio sul gasolio utilizzato per i veicoli adibiti al trasporto di merci e persone di categoria Euro 3 e 4.
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