In arrivo circa 700 mila comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate a tutti quei contribuenti che hanno effettuato richiesta di adesione ai provvedimenti di definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Tra questi non solo chi ha fatto richiesta per il saldo e stralcio, ma anche chi ha fatto domanda in ritardo (entro il 31 luglio 2019) per rientrare nella rottamazione ter delle cartelle esattoriali. Il numero delle comunicazioni in arrivo ammonta a più di 690 mila lettere e tra queste 380 mila sono per il saldo e stralcio, mentre 310 mila sono per la riapertura della rottamazione ter.
Rottamazione cartelle e saldo e stralcio: quando arrivano le lettere dell’AdE
Le comunicazioni verranno inviate per mezzo posta raccomandata o via PEC. Le missive includeranno i bollettini di pagamento il cui tipo varia in base alla scelta effettuata al momento dell’adesione: per il saldo e stralcio fino a 5 rate in 3 anni, mentre per la rottamazione-ter delle cartelle esattoriale la suddivisione può avvenire fino a 17 rate in 5 anni. In ogni caso la scadenza della prima rata ha come termine il 30 novembre 2019: questo giorno, però, cade di sabato, pertanto la scadenza slitta a lunedì 2 dicembre.
2 milioni e 100 mila domande
Le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate di cui sopra arriveranno entro il 31 ottobre e avranno il compito di informare i contribuenti sull’accoglimento il rigetto della richiesta, indicando gli importi dovuti e le scadenze dei pagamenti. Le domande per la rottamazione delle cartelle esattoriali, con questa nuova ondata di richieste, hanno toccato complessivamente quota 2.100.000.
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Come pagare
Rottamazione cartelle e saldo e stralcio – Per pagare si può utilizzare il proprio internet banking, oppure recarsi direttamente in banca o agli sportelli bancari ATM abilitati ai servizi di pagamento Cbill. Allo stesso tempo si può usufruire di altri canali, come gli uffici postali, i tabaccai aderenti a Banca 5 SpA, i circuiti Sisal e Lottomatica, il sito di Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’app Equiclick per mezzo di piattaforma pagoPA, nonché presso gli sportelli dell’Agenzia della Riscossione. Infine le somme dovute potranno essere versate anche tramite compensazione con crediti certificati maturati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
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