Modifica Isee per cambio reddito: come si fa e quando va richiesta

Modifica Isee per variazione reddito e patrimonio: quali sono i presupposti e quando va richiesta. Ecco cosa sapere in proposito.

Modifica Isee per cambio reddito come si fa e quando va richiesta
Modifica Isee per cambio reddito: come si fa e quando va richiesta

Vediamo di seguito com’è possibile e quando è possibile effettuare la modifica Isee per contestuale cambio di reddito. Tale indicatore non è infatti immutabile ed è certamente soggetto a variazioni nel corso del tempo. Ecco cosa fare e cosa è opportuno sapere in proposito.

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Modifica Isee: il contesto di riferimento

Preliminarmente, prima di trattare in concreto della modifica Isee, richiamiamo in sintesi il concetto di Isee: altro non è che il cosiddetto Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ovvero uno strumento che permette di misurare la condizione economica e la ricchezza delle famiglie italiane. La finalità dell’Isee è quelle di consentire una fruttuosa richiesta di prestazioni sociali agevolate, ovvero di tutte le prestazioni o servizi sociali o assistenziali la cui erogazione è legata, di fatto, alla situazione economica del nucleo familiare del richiedente, pertanto fondata sulla cosiddetta “prova dei mezzi“. Pensiamo ad esempio alla richiesta di rateizzazione di una cartella esattoriale o al pagamento delle tasse dell’Università: in questi casi l’Isee è essenziale.

È il decreto n. 109 del 1998 la fonte di riferimento sull’Isee e sulla possibilità di modifica Isee, in quanto stabilisce che, per la formazione dell’indicatore, sono parametri rilevanti: reddito; patrimonio mobiliare; patrimonio immobiliare; nucleo familiare; caratteristiche del nucleo familiare. Tali criteri vanno utilizzati per richiedere le suddette prestazioni agevolate a questo o a quell’ente pubblico, attraverso la presentazione della cosiddetta D.S.U. (Dichiarazione Sostitutiva Unica), in cui è indicato l’Isee.

Tuttavia, può ben succedere che, nel corso del tempo, la situazione economica di una famiglia cambi, perché ad esempio qualcuno dei componenti trova un lavoro o, invece, lo perde o, ancora, perde un sussidio cui non ha più diritto. In questi casi, come vedremo tra poco, scatta la modifica Isee, in modo da rispecchiare il nuovo “status”patrimoniale e reddituale del nucleo familiare. Pertanto, sarà opportuno presentare una nuova dichiarazione, sulla base di un nuovo calcolo dell’Isee corrente. La dichiarazione Isee corrente è, insomma, una nuova dichiarazione che modifica e sostituisce la precedente, in modo da corrispondere alla nuova situazione economica degli ultimi 12 mesi. È chiaro che, ai fini dell’Isee corrente, è necessario che già sia stata presentata la dichiarazione con il suddetto DSU, valida dal primo gennaio al 31 dicembre dell’anno.

Quando è possibile modificarlo?

La legge è tassativa riguardo alle condizioni per modificare l’Isee dichiarato. In sintesi, la nuova dichiarazione Isee corrente, relativa a patrimonio e reddito degli ultimi 12 mesi, va fatta se ha luogo una modifica della situazione lavorativa di uno o più componenti del nucleo familiare, oppure uno stop ad un trattamento previdenziale come una pensione o indennità. Tale variazione deve però essersi presentata dopo il primo gennaio dell’anno di riferimento dei redditi dell’Isee ordinario, che appunto si vuole cambiare con l’Isee corrente.

Ricordiamo che la dichiarazione Isee ordinaria è fondata sui redditi e sul patrimonio del nucleo familiare, legati al secondo anno precedente la presentazione della dichiarazione (ovvero due anni prima). Altro caso in cui vale la modifica con Isee corrente è quello della variazione della situazione reddituale del nucleo familiare, in misura superiore al 25%, rispetto a quanto indicato nell’Isee ordinario. Ovviamente, per poter ottenere la dichiarazione corrente, in ogni caso, deve essere già stato presentata una dichiarazione ordinaria.

I soggetti che potranno chiedere la modifica attraverso Isee corrente saranno ovviamente i componenti del nucleo familiare in cui hanno luogo le variazioni della situazione lavorativa o reddituale (ottenimento di un nuovo lavoro, cessazione, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, ottenimento o perdita di un trattamento assistenziale o indennitario). Tali soggetti debbono essere già stati inclusi nell’Isee ordinario presentato in precedenza.

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Come aggiornare l’Isee?

Insomma, in presenza dei presupposti visti sopra, è necessario aggiornare l’Isee corrente, rispetto agli ultimi 12 mesi.  Per indicare, ad esempio, i nuovi redditi (da lavoro dipendente ed autonomo) ed i trattamenti (assistenziali, previdenziali e indennitari) percepiti da uno o più componenti del nucleo, occorrerà l’aggiornamento attraverso presentazione del cosiddetto modello MS, che di fatto modifica l’Isee ordinario già presentato.

Dovrà essere allegata una documentazione che comprovi la variazione della situazione lavorativa, previdenziale o assistenziale e, pertanto, il nuovo livello patrimoniale e reddituale del nucleo familiare (ad esempio dovrà essere presentata la busta paga o la lettera di dimissioni). Di seguito sarà necessario compilare i vari campi del modello MS, indicando i dati anagrafici del dichiarante e dei componenti del nucleo familiare, i codici fiscali, gli estremi della dichiarazione già presentata, nonché indicare tutti gli allegati che attestano la modifica Isee. In conclusione, la modifica Isee ha una validità di 6 mesi dal momento della presentazione della nuova dichiarazione.

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