Rimborso spese 2020: piattaforma accredito online, come funziona
Come funziona il rimborso spese 2020 e cosa si attende perché entri in vigore? Una piattaforma dedicata: ecco le ultime notizie al riguardo.
Si parla molto spesso di rimborso spese 2020 in questi ultimi giorni, perché rientra nel pacchetto di misure che saranno incluse nella prossima Legge di Bilancio. La frase chiave di questa Manovra sembra essere la seguente: “lotta all’evasione fiscale”. Scongiurato l’aumento dell’Iva, ora si sta procedendo, anche tramite importanti incentivi, a limitare l’utilizzo del contante in favore dei pagamenti effettuati con metodi tracciabili. Tra questi incentivi spicca certamente un meccanismo di cashback, che prevede un rimborso del 19% sui pagamenti effettuati tramite carta di credito, bancomat o altri metodi tracciabili. Slitta invece a luglio 2020 il tetto all’utilizzo del contante, che passerà dagli attuali 3000 euro alla nuova soglia dei 2000 euro, così come il sistema sanzionatorio nei confronti dei commercianti che rifiutano pagamenti con Pos.
Rimborso spese 2020: si attende la piattaforma telematica
Anche il rimborso spese del 19% slitterà a luglio 2020, ma i primi rimborsi arriveranno solo a partire da gennaio 2021, e in particolare in occasione del giorno dell’Epifania, e per questo motivo il beneficio è denominato Bonus Befana. Non ci sarà bisogno invece di attendere dichiarazioni dei redditi o effettuare nuovi adempimenti contabili per vedersi il rimborso: il governo è al lavoro per realizzare una piattaforma informatica dedicata che sarà collegata con i principali operatori delle carte di credito e che permetterà un rimborso automatico e diretto verso il 6 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, ovvero a quello in cui sono state sostenute le spese.
E a proposito di spese, quali beni e servizi daranno diritto al bonus? Saranno coinvolti tutti quei settori in cui il rischio di evasione risulta elevato. Ma oltre alle varie attività, esercizi commerciali e fornitori di servizi, si pensa di estendere il novero dei servizi includendo anche ristoranti, parrucchieri e meccanici. Stando alle prime stime del governo, la platea di utilizzatori di carte di pagamento dovrebbe più che raddoppiare, stimolata del beneficio, arrivando a circa 15 mila unità. Restano a disposizione 3 miliardi di euro di risorse, che confluirebbero in bonus da 300 a 500 euro la cui entità dipenderà prevalentemente dalla platea.
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